Cina: i mercati cedono e gli osservatori danno le loro valutazioni

Sono ore di ansia quelle che accompagnano la nuova settimana economica della Cina, sprofondata, negli ultimi mesi, in una spirale negativa dalla quale fatica a riemergere. Il commercio estero del colosso mondiale è infatti in continua flessione, come dimostrano i dati pubblicati pochi giorni fa dall’Amministrazione generale delle Dogane cinese, i quali evidenziano uno spiacevole -9% a 2,06 miliardi di yuan (circa 325 miliardi di dollari), rispetto allo stesso mese del precedente anno.

Come tutti i giornali del mondo, anche Bloomberg ha analizzato la situazione, preannunciando un grande intervento da parte delle autorità asiatiche, onde evitare un nuovo crash finanziario. Secondo Louis Kuijs della Oxford Economics, “i cinesi dovrebbero concentrare la propria attenzione sulla domanda interna, piuttosto che sull’indebolimento della moneta”.bandiera_cina

Il timore è che la crisi asiatica investa, come già successo nei mesi precedenti, anche l’area dell’Euro, da poco riabilitatasi, in seguito alla recessione degli scorsi anni.

Si parlerà certamente anche di questo, dunque, al prossimo G20 (forum dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali), che si terrà il 15 e 16 novembre in Turchia. Assieme ad esso sarà importante approfondire i temi trattati nell’Economic Outlook dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), di prossima pubblicazione.

La gloriosa Repubblica Popolare Cinese fa parte, ad oggi, del cosidetto BRIC, che raccoglie a sè i Paesi con le più alte previsioni di sviluppo. Sarà quindi interesse non trascurabile dal gigante asiatico, quello di mantenere la suddetta posizione nel sucitato gruppo, di cui fanno parte, al momento, anche Russia, India e Brasile.