Riscossa italiana per la banda larga: merito del digitale

Secondo i dati dell’ Istituto Competitività (I Com), la situazione italiana rispetto all’anno 2013 in merito alla diffusione della banda larga sul nostro territorio, e’ sensibilmente migliorata. A fronte di un podio europeo con Danimarca, Svezia e Finlandia, attualmente abbiamo fatto un piccolo salto: siamo 25esimi, dal 26esimo posto di un paio di anni fa.

Sembra poca cosa ma ciò ha comportato di diritto la nostra entrata  tra i cosiddetti “fast movers”, quei Paesi cioè che hanno dimostrato di sapersi riscattare e reagire uscendo da situazioni stagnanti o caratterizzate da forti ritardi nel settore come, ad es, la Spagna e i Paesi dell’Est.internet-banda-larga-535x300

La riscossa nostrana è stata determinata dallo sviluppo a macchia d’olio delle tecnologie digitali sulle quali sono stati investiti importanti ed ingenti  bugdet sia per la rete wireless a banda larga sia per  la  4G – 4th Generation  con la quale in Europa raggiungeremo i 1.000 Mhz, procedendo speditamento verso l’obiettivo previsto dei 30 Mbit al secondo entro i prossimi cinque anni.

L’ incremento della percentuale di offerta  nostrana si aggira intorno al + 18 % rispetto all’anno 2013: un vero e proprio exploit rispetto agli altri Paesi europei che non hanno superato il + 2 %; mentre la percentuale relativa alla domanda sulla 4G ci fa salire di soli quattro step nella classifica complessiva dimostrando come si dovrà aspettare ancora un po’ per avere un chiaro riscontro da parte della popolazione.

Secondo i dati forniti dai tre colossi Vodafone, Telecome e Fastweb,  in merito alla classifica italiana  stilata sulla rete a banda ultralarga 30 Mb, vediamo un primo posto occupato dalla Regione Calabria  con + 63 % , per la precisione un  + 26 %  sul + 37,8 % medio nazionale;  seconda posizione per  Campania (+ 61,3 %) e terza per Lazio (+ 57,9 %).   Nella fascia intermedia  si  barcamenano Lombardia ed Emilia Romagna  rispettivamente  con il + 38,9 %  e  il + 39, 8 % , mentre regioni del nord come Veneto e Trentino stupiscono con il loro rimanere fortemente indietro,  assestandosi solo sul 22,7 % e sul 19,6 %.  Infine, in ambito telefonia, è acclarato come ormai più del 90% del territorio italiano sia coperto da banda larga Lte nonostante una certa  persistente lentezza dalla Regione Basilicata che porta solo un  + 71 %, e dalla Regione Sardegna che non e’ per ora  andata oltre il + 79 %.