Chi si è cimentato con le operazioni sul Forex negli ultimi mesi, dedicandosi al cross EUR/USD, sempre veicolo di ingenti liquidità, avrà notato degli andamenti particolarmente alternati, che sono stati caratterizzati di recente da un inatteso rafforzamento della moneta unica con un rialzo che ha toccato quota 1,12.
I dati storici su questo cross ci ricordano come il biglietto verde si sia rafforzato sull’euro soprattutto nei mesi di ottobre e novembre del 2015, quando si è registrato un +5% del suo valore. Ad inizio dicembre, si sono verificati tuttavia dei segnali di un’inversione di tendenza, che si è consolidata durante le settimane di gennaio e i primi giorni di febbraio, con una fase contraddittoria in concomitanza dei primi giorni del 2016. Da metà febbraio, ecco ripartire il rialzo del dollaro nei confronti dell’euro, fatto che faceva presagire una possibile nuova inversione del trend per il futuro, ma i primi giorni di marzo smentivano ancora gli analisti finanziari: la moneta unica recuperava l’1,35%, e l’11 marzo 2016 supera la soglia di 1,12.
Quali sono le previsioni per i prossimi mesi? Gli esperti di http://www.forextime24.com/ hanno affermato che la parità tra le due valute non si dovrebbe verificare, in quanto il cross EUR/USD, dopo aver raggiunto quota 1,05, non è più sceso, disattendendo le aspettative di chi puntava ad un ulteriore tonfo dell’euro. Il cambio ha sicuramente subito le turbolenze in seguito alla riunione della Banca Centrale Europea del 9 marzo, che come sempre succede in questi casi ha generato una forte volatilità delle quotazioni. Dopo l’annuncio delle nuove misure di politica monetaria intraprese da Mario Draghi, i mercati hanno risposto prima con una temporanea euforia, seguita in chiusura dei mercati da un calo generale delle quotazioni. Tuttavia, i mercati si sono ripresi il giorno successivo, facendo registrare dei rialzi consistenti, ed ovviamente tutto questo ha prodotto delle ripercussioni sul cambio euro / dollaro USA. Dopo aver raggiunto e superato quota 1,12, l’euro sta tornando gradualmente ad indebolirsi sul biglietto verde, ma questa tendenza sta assumendo al momento un andamento moderato, con valori che oscillano tra l’1,10 e l’1,11 e variazioni inferiori allo 0,50%.