Il catasto, o meglio l’Agenzia per il Territorio, è un archivio di tutti gli immobili presenti sul territorio italiano; per identificare ogni singolo edificio, o terreno, molti anni fa sono state identificate delle categorie specifiche, che consistono nell’indicazione di utilizzo e delle caratteristiche peculiari delle strutture. In questo modo è più facile comprendere a cosa corrispondono i dati catastali di un qualsiasi edificio.
Quali sono le categorie principali
Le categorie catastali sono numerose, anche perché il panorama di immobili da censire è molto ampio e variegato. In genere si suddividono in gruppi, al cui interno sono presenti immobili più o meno omogenei tra loro. Per fare un esempio, il gruppo B comprende le strutture ad uso pubblico, come gli ospedali, le scuole o le chiese; alla categoria A appartengono le abitazioni e gli uffici privati; alla categoria C appartengono negozi e strutture produttive.
Differenza tra le categorie
Le categorie catastali sono utilizzate anche per identificare il reddito prodotto da ogni immobile; per questo motivo, pur appartenendo ad uno stesso gruppo, due strutture possono essere tra loro ampiamente diverse. Quando si costruisce una nuova abitazione i tecnici comunali ne verificano le caratteristiche peculiari e la inseriscono in una data categoria catastale; il cittadino ha tempo 60 giorni per fare ricorso a questa attribuzione, portando della documentazione che può comprovare le sue richieste. Le categorie catastali sono utilizzate anche per il calcolo delle tasse, come ad esempio l’IMU o la TASI: le aliquote differiscono a seconda della categoria catastale di appartenenza di un immobile.
La destinazione d’uso
Le categorie catastali indicano anche la destinazione d’uso di un edificio; ad esempio alla categoria A1 appartengono le abitazioni di tipo signorile; in una struttura accatastata in questo modo non è possibile parere un negozio, o un ufficio, rispettivamente di categoria C1 e A10. Per poterlo fare è necessario effettuare un cambio di destinazione d’uso. Tale modifica è soggetta ad una serie di regolamentazioni, anche se molto dipende dal tipo di cambio che si intende effettuare.
Come procedere
La situazione più favorevole si ha quando il cambio avviene all’interno di una medesima tipologia di destinazione d’uso; le abitazioni presenti in Italia sono suddivise in tre grandi tipologie: industriali, residenziali e commerciali. Se il cambio avviene all’interno di una stessa tipologia le cose sono molto semplici, basta comunicare le modifiche agli uffici comunali competenti. I cambi tra due diverse tipologie invece possono costringere anche all’adeguamento delle strutture e dei servizi. Maggiori informazioni si possono trovare a questa pagina https://geometra24.it/cambio-destinazione-duso/