evasione fiscale penale

Evasione fiscale penale: quali sono i rischi?

La maggior parte dei contribuenti pensa che chi evade le tasse vada incontro a sanzioni tributarie, ma in alcuni casi si sfocia nell’evasione fiscale penale. L’evasione diventa reato solo se si attuano determinati comportamenti specificati dalla legge oppure se si superano delle soglie. Cerchiamo di capire quando scatta il penale e quali sono i rischi legati a questi reati.

I rischi per chi commette reati di evasione fiscale penale

Il penale scatta solo quando le evasioni sono davvero gravi: il limite oltre il quale si passa da illecito tributario a reato penale varia in base al tipo di infrazione commessa. Vediamo queste soglie e i rischi a cui va incontro chi si macchia di evasione fiscale penale:

  • Dichiarazione fraudolenta, ovvero la falsificazione delle dichiarazioni inserendo elementi fittizi o alternando le scritture contabili; c’è reato se l’imposta evasa supera i 30.000 euro, se gli elementi sottratti all’imposizione vagono più del 5% dell’attivo indicato nella dichiarazione stessa, se gli elementi sottratti sono superiori a un milione e mezzo di euro, se l’importo dei crediti e delle ritenute fittizie in diminuzione sono superiori al 5% dell’imposta dovuta oppure se sono superiori a 30.000 euro. In questi casi specifici la sanzione prevista è la reclusione dai 4 agli 8 anni;
  • Dichiarazione infedele, ovvero le dichiarazioni non veritiere che non rientrano in quelle fraudolente ma che vengono comunque commesse in modo consapevole e volontario; c’è reato se l’imposta evasa supera i 100.000 euro e se i redditi non dichiarati superano il 10% dei redditi complessivi oppure vanno oltre i 3 milioni di euro. In questi casi specifici la sanzione prevista è la reclusione dai 2 ai 5 anni;
  • Dichiarazione omessa, ovvero la mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi o IVA entro 90 giorni dalla data di scadenza prevista; c’è reato solo se l’imposta evasa supera i 50.000 euro e la sanzione prevista è la reclusione dai 2 ai 6 anni;
  • Omesso versamento dell’IVA; in questo caso il reato scatta solo se il debito supera i 150.000 euro e la sanzione prevista è la reclusione dai 6 mesi ai 2 anni;
  • Omesso versamento di ritenute; il sostituto di imposta che no presenta la dichiarazione annuale entro il termine previsto rischia dai 6 mesi ai 2 anni di reclusione, ma solo se l’importo supera i 100.000 euro per ogni periodo di imposta;
  • Emissione di fatture o ricevute false per operazioni inesistenti, in modo da permettere ai terzi l’evasione dell’IVA o delle imposte sui redditi è sempre reato, a prescindere dall’importo, con sanzioni che vanno dai 4 agli 8 anni di reclusione;
  • Occultamento e distruzione di documenti contabili o di altri documenti per i quali è prevista la conservazione obbligatoria; chi commette questo reato lo fa per impedire la ricostruzioni del volume di affari e dei redditi; la sanzione prevista è la reclusione dai 3 ai 7 anni.