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Plusvalenza immobili: di che cosa si tratta? Quando si paga?

Chi cerca di tenersi aggiornato sulle notizie che arrivano dalla “stanza dei bottoni” avrà sicuramente letto che tra le novità introdotte dall’ultima legge di bilancio ci sono anche quelle che riguardano la plusvalenza immobili. Cerchiamo di capire di cosa si tratta , vediamo quali sono queste novità e scopriamo quando si deve pagare.

Cos’è la plusvalenza immobili e quando si paga?

La plusvalenza immobili è quel guadagno che si realizza quando si rivende un immobile ad un prezzo più alto di quello a cui è stato acquistato. Il bene immobile venduto, che può essere sia un fabbricato che un terreno agricolo, deve essere stato acquistato (oppure costruito) da non più di cinque anni; nel caso in cui l’immobile sia stato ricevuto in donazione, i cinque anni decorrono dal momento in cui il donante ha acquistato l’immobile. Su questa differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto è prevista una tassazione: agli occhi del Fisco la plusvalenza immobiliare viene vista come un reddito diverso.

L’imposta sostitutiva: aliquota e pagamento

All’atto della cessione chi vende il bene può chiedere al notaio l’applicazione dell’imposta sostitutiva sul reddito con un’aliquota pari al 26%: questa è la novità a cui facevamo riferimento in apertura, visto che fino al 31 dicembre del 2019 l’aliquota era fissata al 20%. è il notaio stesso a calcolare l’importo e a provvedere al versamento, ricevendo il corrispettivo importo dal venditore. Sempre il notaio si occupa della comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alla cessione.

Esiste un modulo che può essere scaricato in PDF dal sito dell’Agenzia stessa, che va compilato in relazione ad un unico cedente e ad un unico immobile: se nell’atto vengono coinvolti più cedenti o vengono trasferiti più immobili, per ciascun cedente che richiede la tassazione sostitutiva sulla plusvalenza immobili il notaio deve compilare tanti moduli quanti sono gli immobili venduti. Il notaio deve versare l’imposta sostitutiva entro il termine previsto per il pagamento dell’imposta di registro: in altre parole deve farlo entro 30 giorni dalla stipula dell’atto.

La tassazione sostitutiva sulla plusvalenza immobili non può essere applicata sulle plusvalenze che possono essere considerati redditi da capitale; in altre parole non può essere applicata la tassazione sostitutiva se la plusvalenza immobiliare viene conseguita:

  • nell’ambito dell’esercizio di arti professioni;
  • nell’esercizio di imprese commerciali o da società in accomandita semplice o in nome collettivo;
  • in relazione alla qualità di lavoratore dipendente.

Quando non si paga la plusvalenza

Non si paga la plusvalenza immobiliare quando si riceve l’immobile in eredità e lo si mette in vendita, quando si acquista un immobile e lo si vende dopo più di cinque anni, quando si acquista un immobile con l’agevolazione per la prima casa e per la maggior parte del periodo che intercorre tra l’acquisto e la vendita viene effettivamente utilizzato come abitazione principale. Le cessioni a titolo gratuito non costituiscono mai una plusvalenza.