Per tantissimi italiani la contabilità è un vero e proprio labirinto: un insieme di norme e regole apparentemente simili tra loro, all’interno delle quali ci si può perdere senza nemmeno accorgersene. Questo è il motivo per cui ogni giorno più persone scelgono di rivolgersi ad un commercialista, in modo da delegare la gestione di moduli e quant’altro ad un esperto del settore, evitando così il rischio di fare confusione.L’articolo di oggi si rivolge però a tutti coloro che non hanno modo o possibilità di usufruire dei servizi di un professionista e che devono cavarsela da soli quando si tratta di versare acconti, richiedere rimborsi o magari ravvedersi di errori commessi in precedenza. Chiaramente analizzare il mondo della contabilità in toto sarebbe impossibile, quindi ci soffermeremo su un solo codice tributo dell’Agenzia delle Entrate. Un modo per avere le idee un po’ più chiare ed evitare di rischiare brutte sorprese alla fine dell’anno: ecco di cosa tratta il codice tributo 1655 in contabilità.
DI COSA TRATTA IL CODICE TRIBUTO 1655
Iniziamo col dire che la parola “codice tributo” può indicare le operazioni più disparate. Per codice tributo si intende infatti un particolare codice unico identificativo alfanumerico, che si può riferire a diversi tipi sia di entrate che di tributi, sia di interessi che di sanzioni da pagare. Veniamo ora al particolare codice tributo di cui intendiamo occuparci, ovvero il numero 1655. Cercando tra le recensioni sui codici tributo di MondoNews24.com è facilmente individuabile anche il codice tributo 1655, in poche parole si tratta di un codice tributo istituito dall’Agenzia delle Entrate nel 2014, che consente ai datori di lavoro di recuperare un bonus di 80 euro corrisposto ai propri dipendenti. Un bonus entrato ufficialmente in vigore a partire dal 2015, anche noto come Bonus Irpef o Bonus Renzi, in virtù dell’allora Presidente del Consiglio.
COME OTTENERE LA COMPENSAZIONE DEL CODICE TRIBUTO 1655
Per ottenere quello che tecnicamente viene definito come il “Recupero da parte dei sostituti d’imposta delle somme erogate ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 24 aprile 2014, n.66”, la legge prevede un processo di compensazione utilizzando il modello di pagamento F24. Occorre però precisare che non vengono applicate le regole sui massimi compensabili del D. lgs. 241/1997 e che nell’aprile 2017 la cosiddetta compensazione orizzontale per i contribuenti che siano titolari di una partita IVA avviene soltanto attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Torniamo ora al modello F24 e a come compilarlo: dobbiamo innanzitutto utilizzare la “sezione erario”, nella colonna “a credito”. Dobbiamo quindi indicare il mese e l’anno in cui è stato erogato il beneficio fiscale, mentre nella voce “importi a credito compensati” va inserito l’importo a credito. Infine la voce “TOTALE B” va compilata indicando la somma degli importi a credito. Un’ultima precisazione doverosa: nel caso in cui il Bonus Irpef sia stato erogato in eccesso saremo tenuti a versare il codice tributo 1655 al contrario, compilando una colonna apposita del modello F24 di nome “a debito”. In questo caso dovremo compilare anche la voce “TOTALE A”, relativa agli importi a debito versati, e la voce “SALDO”, che consiste semplicemente alla sottrazione TOTALE A meno TOTALE B.