decreto salva italia

Decreto Salva Italia: che cosa prevede? Chi lo ha redatto?

2Quando si parla di Decreto Salva-Italia si fa riferimento al Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27/12/2011. Tale decreto legge è entrato in vigore il 6 dicembre 2011, fatta eccezione per l’art. 4, che entrò in vigore il primo gennaio dell’anno successivo. Ecco, in sintesi, quali sono state le novità introdotte.

Che cos’era e com’è nato il Decreto Salva Italia

L’emanazione di tale decreto fu dovuta alla “straordinaria necessità e urgenza di emanare disposizioni per il consolidamento dei conti pubblici”. Lo scopo era quindi quello di garantire la stabilità economico-finanziaria del Paese nell’ambito della situazione di crisi internazionale che si era configurata già a partire dal 2008. Inoltre, tale decreto mirava non solo al rispetto del principio di equità, ma anche all’adozione di misure dirette a favorire la crescita, lo sviluppo e la competitività.

Per tale motivo all’interno del Decreto Salva Italia troviamo diverse importanti misure che, all’epoca come oggi, destarono diverse obiezioni data la loro apparente durezza.

Decreto Salva Italia: che cosa prevedeva?

Vediamo quindi, in modo sommario, quelle che erano le disposizioni contenute dal Decreto Salva Italia 2011. Le novità introdotte furono infatti diverse, dalla riabilitazione dell’ICI sulla prima casa alla riforma delle pensioni.

Per quanto riguarda l’ambito della previdenza sociale, le principali novità introdotte furono le seguenti:

  • Abolizione del sistema delle quote per le pensioni di anzianità e quindi estensione del metodo contributivo per il calcolo delle pensioni per le anzianità future (42 anni di contribuzione per gli uomini, 41 anni per le donne);
  • Innalzamento a 66 anni (67 anni nel 2022) della soglia di vecchiaia per gli uomini e a 62 per le donne (a 66 anni entro il 2018);

Misure per lo sviluppo contenute nel Decreto Salva Italia

  • introduzione dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica – Allowance for Corporate Equity);
  • IRAP dovuta sul costo del lavoro deducibile dalle imposte dirette;
  • aumento della deduzione forfetaria ai fini IRAP per lavoratori sotto i 35 anni a tempo indeterminato;
  • trasformazione in crediti d’imposta delle attività per imposte anticipate;
  • detrazioni ai fini IRPEF per lavori di ristrutturazione o volti al miglioramento dell’efficienza energetica (36%), nonché per le spese sostenute a seguito di calamità naturali;
  • finanziamento del programma per accelerare l’utilizzo dei fondi strutturali europei;
  • rifinanziamento del fondo di garanzia per le PMI con garanzie in loro favore di circa 20 miliardi

Novità sulla tassazione patrimoniale degli immobili

  • Anticipazione in via sperimentale dell’IMU in sostituzione dell’ICI sulla prima casa;
  • Introduzione di una tassa sul valore degli immobili detenuti all’estero dalle persone fisiche;
  • Revisione dei parametri di calcolo della TARES;
  • Tassazione patrimoniale dei valori mobiliari;
  • Aumento dell’imposta di bollo per le comunicazioni relative a strumenti e prodotti finanziari dall’1 per mille annuo per il 2012 all’1,5 per mille annuo dal 2013. Altre novità sull’imposta di bollo in relazione alle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche e a quelle “scudate”;

Decreto Salva Italia: novità sui beni mobili

  • Introduzione di una addizionale erariale sul bollo auto;
  • Introduzione di una tassa sui diritti di stazionamento per le imbarcazioni da diporto e sugli aeromobili privati;
  • Rimodulazione delle accise sui carburanti per autotrazione;
  • Aumento aliquote IVA di due punti percentuali dell’aliquota ridotta e dell’aliquota ordinaria IVA (dal 10% al 12% e dal 21% al 23%);
  • Tassazione sulle indennità di fine rapporto per importi superiori a 1.000.000 di euro di base imponibile;

Misure per la trasparenza

  • Istituzione del regime opzionale di “trasparenza fiscale”;
  • Divieto dell’utilizzo di denaro contante per pagamenti superiori a 1.000 euro;

Da chi è stato redatto?

La redazione del Decreto Salva Italia è avvenuta durante il Governo Monti. Infatti, il governo Monti è stato in carica dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, ovvero per poco meno di un anno e mezzo. Benché Mario Monti, incaricato di formare il governo appena quattro giorni dopo la sua nomina a senatore a vita, fosse un parlamentare, il governo da lui guidato fu considerato più che altro di tipo tecnico.

Ciò in quanto Mario Monti fu perlopiù estraneo alla politica attiva. Inoltre, data la situazione di crisi economica in cui versava il Paese già dal 2008 al momento dell’ingresso di Mario Monti, la stampa internazionale lo definì come un governo tecnico d’emergenza.

In ogni caso, a seguito della deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 4 dicembre 2011, e su proposta di diversi Ministeri, il Decreto Salva Italia vide la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011 con il nome tecnico di Decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201.

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