fondare una società non-profit

Non-profit: ecco che tipo di società è e come fondarne una

Con il termine organizzazioni non-profit si indicano quegli enti che vengono creati senza uno scopo di lucro. Il loro statuto, infatti, prevede che la loro attività non sia mirata alla realizzazione di un profitto, ma al reinvestimento degli utili per raggiungere gli scopi organizzativi, che hanno natura sociale, solidaristica o civica. Scopriamo qual è la procedura da seguire per creare un’organizzazione di questo tipo e quali sono le forme di società ammesse.

I requisiti delle organizzazioni non-profit

In Italia le regole relative alle organizzazioni non-profit sono attualmente contenute nella disciplina degli enti del terzo settore introdotta nel 2017. La legge indica i requisiti che deve possedere un ente per poter rientrare in questa definizione:

  • deve avere natura giuridica privata;
  • non ci deve essere scopo di lucro;
  • deve disporre di un atto costitutivo e di uno statuto;
  • deve avere delle finalità di carattere civico, solidaristico e di utilità sociale;
  • deve rispettare il principio di sussidiarietà;
  • deve promuovere e realizzare attività di interesse generale;
  • deve ricorrere a forme di azioni volontaria e gratuita oppure di mutualità oppure ancora di produzione e scambio di beni o servizi.

I sindacati, le associazioni politiche, quelle professionali e quelle di rappresentanza delle categorie economiche non possono essere considerate come enti del terzo settore.

Associazioni, fondazioni, comitati e tipi di società ammessi

Gli enti non-profit possono avere diverse forme giuridiche: queste possono essere riconosciute, ovvero associazioni riconosciute e fondazioni istituite con atto pubblico, oppure non riconosciute, ovvero associazioni non riconosciute e comitati. Il termine associazione viene usato per indicate quell’insieme di persone che si uniscono con lo scopo di raggiungere una finalità lecita; l’organizzazione quindi si basa sull’azione dei soci tramite l’assemblea e l varie cariche sociali. La fondazione invece si basa sul patrimonio, che può essere conferito da uno o più fondatori, la cui destinazione viene stabilita dall’atto fondativo. Il comitato, infine, ha caratteristiche simili all’associazione, ma se ne distingue per il fatto che il suo obiettivo è concretamente perseguibile: il pi delle volte il comitato non assume la personalità giuridica.

Ma la distinzione fatta in precedenza è un po’ troppo vaga, quindi sono state introdotte delle normative speciali per alcune categorie di associazioni (Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Associazione Sportiva Dilettantistica, Società di Mutuo Soccorso) società (Cooperativa Sociale, Società Sportiva Dilettantistica, Impresa Sociale). A queste si aggiungono le organizzazioni non governative, le associazioni culturali, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale e le fondazioni ex bancarie. Gli enti non-profit si devono iscrivere a Registro Unico del Terzo Settore, che è suddiviso in varie sottosezioni.

Come fondare un ente non-profit

Per poter fondare un ente del terzo settore e beneficiare della relativa disciplina fiscale agevolata è necessario seguire un iter costitutivo preciso. Per prima cosa bisogna determinare lo scopo dell’associazione; bisogna altresì indicare almeno tre soci fondatori che possano formare il primo consiglio direttivo. Bisogna poi redigere l’atto costitutivo e lo statuto, inserendo tutti gli elementi indicati dalla legge. È necessario poi recarsi all’Agenzia delle Entrate per registrare l’associazione, con relativa attribuzione del Codice Fiscale, pagare le tasse di registro e presentando l’atto costitutivo e lo statuto. L’ultimo passo da compiere è l’invio tramite l’apposito portale internet predisposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della domanda di iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.

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