Appartenenti alla categoria degli Organismi d’Investimento Collettivo del Risparmio (OICR), i fondi comuni d’investimento bilanciato sono patrimoni collettivi e autonomi curati da un gestore che, agendo con professionalità, avrà l’obiettivo di massimizzarne la resa. La domanda di molti è, conviene farli? Per chi sono idonei?
Cosa sono i fondi bilanciati
Gli investitori che compartecipano ai fondi bilanciati lo fanno tramite la sottoscrizione di quote e dopo aver pagato una commissione d’ingresso. Così facendo, gli investitori autorizzano il sottoscrittore a prendere posizione su vari mercati e strumenti finanziari facendo uso di azioni e obbligazioni in modo equilibrato. Il gestore, però, non avrà ampia delega e quindi non potrà alterare la composizione del portafoglio. Questa figura potrà muoversi solamente in maniera marginale, ruotando attorno ai valori di equilibrio che mutano in base alla sotto categoria di appartenenza.
Ci sono 3 diverse tipologie di fondo bilanciato, e sono: i Fondi Bilanciati Azionari (con una quota variabile fra il 50% e il 90%), i Bilanciati Standard (che investono nelle azioni che hanno una quota compresa fra il 30% e il 70%) e i Bilanciati Obbligazionari, che hanno una quota di capitale di rischio variabile fra il 10% e il 50%.
La classificazione ideata da Morningstar, tuttavia, propone una differente suddivisione dei fondi bilanciati, che è la seguente:
- I bilanciati prudenti, composti principalmente da una componente obbligazionaria il cui obiettivo è minimizzare la volatilità e conservare il capitale nominale;
- I moderati, caratterizzati da una quota azionaria contenuta;
- Gli aggressivi, caratterizzati da una maggiore volatilità, il cui scopo è puntare a una crescita maggiore del capitale inizialmente investito.
Investire nei fondi bilanciati conviene?
Questa tipologia di fondi porta con sé una componente di rischio maggiore rispetto a un fondo obbligazionario oppure a uno monetario, e questo è perché i fondi bilanciati sono prodotti “misti”. Possiamo dire che il rischio va di pari passo con la maggiore quota del patrimonio che è stato investita in azioni. Uno dei rischi maggiori è quello di optare per un prodotto non in linea con i bisogni dell’investitore, o con i suoi obiettivi. Andando a muoverci in un comparto variegato, questo pericolo non è secondario. Più l’investitore delega il gestore, più il primo corre un rischio elevato perché le eventuali scelte sbagliate fatte dal gestore possono impattare in maniera considerevole i guadagni finali.
Il prodotto, inoltre, è piuttosto volatile ovvero la sua quota può subire variazioni, anche importanti, in base all’andamento dei mercati finanziari sottostanti. Per cercare di ridurre un’eventuale perdita è consigliabile investire per un minimo di 3 anni e per un massimo di 5-7 quando ci si muove nei comparti più aggressivi.
A chi sono consigliati i fondi bilanciati
I fondi bilanciati sono consigliati a investitori che non temono il rischio e che hanno un piano d’investimento a medio o lungo termine. È anche importante che l’investitore abbia una sufficiente conoscenza della presente tipologia di fondi e sia consapevole dei rischi a cui può andare incontro.