Se il buongiorno si vede dal mattino, sembra prospettarsi un buon futuro per l’economia italiana. Dai politici ai giornalisti, dagli imprenditori ai dipendenti, negli ultimi tempi in molti si chiedono se la stessa fosse davvero ripartita e se gli sforzi fatti in ambito tributario siano effettivamente serviti. Sono in tanti a chiederselo, ma nessuno finora ha trovato risposta.
A venirci in soccorso ed a rispondere alle nostre domande, ci ha pensato l’ISTAT (Istituto nazionale di statistica), dai cui dati (scaturiti dall’indice SEF Confesercenti Swg) è emerso che le famiglie italiane stanno avvertendo una, seppur flebile, ripartenza.
L’indagine illustra che, su una scala da 1 a 100 (nel trimestre che va da agosto ad ottobre) il 58% delle famiglie italiane ritiene che lo Stivale possegga una forte solidità economica. E’ questa una percentuale nettamente migliore se confrontata con quella di soli tre mesi fa, quando l’indice attestava circa due punti percentuali in meno.
La nota pubblicata dal rinomato centro analisi aggiunge, inoltre, che il motore della ripresa viene dal Nord, a seguire dal Centro, ed infine, solo in ultima istanza, dal Sud. Al settentrione le famiglie soddisfate risultano essere ben il 58% del totale; al meridione, invece, è solo il 36% a giudicare buone le condizioni economiche del Paese.
I rappresentanti dell’Istituto di Statistica, chiedono dunque al Governo maggior attenzione riguardo i problemi di Campania, Calabria, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna, inserendo nella Legge di Stabilità (già rinviata alla Camera) soluzioni che possano modificare le condizioni dei fondi delle suddette macroaree e, inevitabilmente, la percezione di stabilità dei propri cittadini.