Small-cap europee: lo screening di Luca Spinelli, consulente finanziario di Monza

Le small-cap europee rappresentano un settore del mercato azionario spesso trascurato dagli investitori istituzionali, ma non per questo privo di opportunità. In un contesto economico dominato dall’incertezza e dalla necessità di diversificare, Luca Spinelli, richiesto consulente finanziario indipendente di Monza, propone uno screening accurato su questo segmento, focalizzandosi su criteri fondamentali e approcci disciplinati.

Il contesto macroeconomico e la rilevanza delle small-cap

Le società a bassa capitalizzazione in Europa sono state penalizzate negli ultimi anni da diversi fattori: inflazione persistente, politica monetaria restrittiva e rallentamento della crescita economica. Tuttavia, è proprio in queste fasi che le small-cap possono offrire interessanti punti d’ingresso. Spinelli sottolinea come la loro sottovalutazione attuale, rispetto alle large-cap, sia ai massimi storici degli ultimi due decenni.

Secondo le analisi condotte, molte small-cap europee trattano oggi a multipli di valutazione compressi rispetto ai fondamentali, in particolare se confrontati con i grandi colossi del mercato che hanno beneficiato della rotazione verso titoli difensivi e ad alta capitalizzazione. Questa dinamica ha creato un terreno favorevole per chi sa selezionare con metodo.

I criteri dello screening secondo Luca Spinelli

Lo screening messo a punto da Spinelli si basa su un approccio bottom-up, con attenzione alla qualità del business e alla sostenibilità della crescita. Tra i parametri fondamentali figurano la solidità del bilancio, la generazione di cassa e la marginalità operativa. La selezione si orienta verso aziende con una capitalizzazione compresa tra i 200 milioni e i 2 miliardi di euro, attive in nicchie di mercato a basso tasso di penetrazione da parte dei grandi gruppi.

Un altro criterio centrale riguarda il ritorno sul capitale investito (ROIC), indicatore che consente di valutare quanto efficacemente una società riesca a reinvestire i propri utili per generare crescita ulteriore. Spinelli privilegia aziende con ROIC superiori al 10%, in grado di dimostrare resilienza anche in contesti ciclici negativi.

Focus settoriale e casi esemplari

Lo screening ha portato all’identificazione di società in settori ad alta specializzazione come l’automazione industriale, i componenti per la transizione energetica e il software enterprise. Questi comparti condividono caratteristiche comuni: forte potenziale di crescita, barriere all’ingresso e una clientela fidelizzata.

Tra le realtà più interessanti individuate, figurano alcune aziende tedesche attive nel settore dei sensori intelligenti, una società finlandese di cybersecurity e una PMI francese che sviluppa soluzioni digitali per la gestione della logistica. Tutte queste imprese presentano un rapporto tra prezzo e utili rettificato per la crescita (PEG ratio) al di sotto dell’unità, segno di una valutazione favorevole rispetto alle prospettive future.

La gestione del rischio e l’approccio al portafoglio

Spinelli sottolinea che, nonostante il potenziale di rendimento superiore, le small-cap comportano un livello di volatilità più elevato rispetto alle large-cap. Per questa ragione, lo screening non è mai un punto d’arrivo, ma l’inizio di un lavoro di analisi qualitativa che prevede anche incontri con il management, lettura critica dei bilanci e monitoraggio continuo delle condizioni di mercato.

Il consulente raccomanda un’esposizione limitata a queste aziende all’interno di un portafoglio ben diversificato, con un’allocazione massima del 10-15% del totale investito. L’obiettivo non è la speculazione ma la creazione di valore nel medio-lungo periodo, sfruttando l’inefficienza informativa che caratterizza molte small-cap europee.

Una strategia per investitori attenti

Lo screening condotto da Luca Spinelli evidenzia come l’universo delle small-cap europee offra ancora oggi occasioni di investimento non pienamente valorizzate dal mercato. L’approccio rigoroso e disciplinato, fondato su criteri finanziari chiari e validati nel tempo, permette di identificare aziende solide, innovative e con una traiettoria di crescita credibile.

L’investimento in small-cap, spiega Spinelli, non è per tutti: richiede pazienza, competenze analitiche e una gestione attiva. Tuttavia, per quegli investitori disposti ad accettare una volatilità maggiore in cambio di un extra-rendimento potenziale, rappresenta una delle poche frontiere ancora capaci di premiare l’analisi fondamentale.

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