E’ di pochi giorni fa il notevole ridimensionamento operativo messo a punto dall’istituto di credito Unicredit all’interno dell’area di Belluno. Entro il 26 ottobre, infatti, verranno chiusi ben sette sportelli, ovvero quelli di Lorenzago, Lozzo, Vigo, San Pietro di Cadore, Sovramonte, San Gregorio nelle Alpi e lo sportello ubicato all’interno dell’ospedale di Belluno. A dispetto di una oggettiva ripresa dell’intera economia bellunese, Unicredit ha pensato di attuare una manovra che, a detta della responsabile Unicredit di Belluno Laura Lovisa, è coerente con un processo di ottimizzazione – volto ad eliminare i bassi afflussi di clienti – in atto su quasi tutto il territorio nazionale.
Ad ogni modo, per sette sportelli che chiudono ce ne saranno due che verranno ulteriormente potenziati (quelli di Agordo e Longarone) proponendo interessanti campagne commerciali come l’azzeramento dei costi di prelievo da altre banche di quel territorio via bancomat, l’incentivazione dei commercianti a dotarsi di un Pos e il supporto, sia tecnico che formativo, per la divulgazione ad ampio raggio dell’home banking.
Comunque, è palese l’effetto traino scaturito da quanto già detto poc’anzi. Dopo un periodo estremamente negativo, l’economia bellunese ha ripreso a marciare lanciando segnali a dir poco confortanti, e per il 2016 è previsto un aumento del Pil dell’intera provincia di Belluno pari all’1,8%. I principali motori di questa ripresa sono, senza ombra di dubbio, i settori industriali legati all’occhialeria, alla manifattura meccanica e alla distribuzione di numerosi servizi. Anche tra i privati, poi, c’è stato un incremento dei mutui quasi del 50%, mentre i prestiti si attestano su un plus del 15%.