Se hai comprato un oggetto che alla consegna non risulta essere quello che hai ordinato, perchè di un modello o genere diverso, incompatibile comunque con la tua richiesta, puoi pretendere la sostituzione della merce in questione. Anche se il negozio dove hai acquistato l’oggetto non è esattamente d’accordo con te.
In molti casi, per una sostituzione il venditore impone all’acquirente il pagamento di una penale per il trasporto, sia di reso che di cambio.
In realtà non spetta al compratore farsi carico delle spese di trasporto. In base all’articolo 130 del Codice del Consumo, quando la merce consegnata non è conforme a quella scelta in negozio, si ha diritto alla sostituzione immediata e senza alcuna spesa extra.
Nel caso in cui l’errore sia stato del commerciante per svariati motivi, come scambio di persona o di ordine, disguidi logistici in consegna, è egli stesso che dovrà porvi rimedio.
Mettiamo, poi, che abbia pagato una bolletta con l’addebito automatico sul conto corrente di una nuova banca e che qualche settimana dopo ti sia arrivata una fattura per un credito in sospeso. Come ci si regola?
Molto probabilmente quando hai deciso di portare il conto in un nuovo istituto, sono stati cambiati anche i tuoi codici bancari. Ogni contratto con una società che gestisce servizi di questo genere è associato ad un codice cliente personale che viene sempre indicato in bolletta.
In caso di errore il cliente ha 8 settimane di tempo dalla data di invio della bolletta per chiedere alla banca una rettifica.