La facilità e la velocità che caratterizzano il recente mercato digitale dei prestiti, aprono la porta a numerosi rischi per l’utente. Questo avviene soprattutto a causa di problemi legati alla comprensione dei dettagli del contratto, ma non solo: esistono anche false identità digitali di creditori o società fantasma. Per diminuire le sorprese occorre innanzitutto leggere sempre il contratto con molta attenzione, per conoscere a cosa (o a chi) si va incontro per non incorrere in spese impreviste o eccessive.
I problemi di comprensione del contratto nascono spesso dalla poca trasparenza delle informazioni fornite, ma soprattutto, dall’uso di accattivanti comunicazioni promozionali ad impatto pubblicitario che distolgono l’attenzione dai dati più determinanti. Inoltre, se l’ente erogatore agisce in mala fede, potrebbe sottolineare opzioni attraenti nascondendo sapientemente quelli che sono i costi obbligatori più onerosi.
E’ utile anche ricordare il tipo di utenza a cui si rivolgono i prestiti: da un punto di vista sociologico va infatti detto che generalmente l’utente bisognoso di un prestito monetario, non abbia una formazione economica né tanto meno giuridica tale da comprendere le formule espresse dei contratti di prestito.
A cosa fare particolare attenzione quindi?
Innanzitutto occorre leggere bene quali siano le spese accessorie obbligatorie: se sono presenti spese di apertura, modifica, chiusura o se queste operazioni siano gratuite. Occorre anche trovare i costi di un eventuale assicurazione e delle opzioni facoltative. Poi, per la parte che riguarda il prestito in sé, occorre fare attenzione ai due valori del tasso di interesse sul capitale finanziato. Il TAN è un valore riferito al solo guadagno percentuale dell’ente erogatore sulla somma del prestito mentre il TAEG da sicuramente un’idea più completa del prezzo del prestito richiesto, perché comprende tutti i costi di quest’ultimo, calcolati in percentuale sul capitale finanziato.
Per una corretta e completa valutazione delle spese, quindi, utilizzare il TAEG.
Per quanto riguarda invece la credibilità e l’esistenza sul mercato di enti erogatori (sia banche che finanziarie), una via da percorrere è sempre quella del trovare un feedback positivo riguardo all’ente scelto: leggendo opinioni di altri utenti che hanno fatto ricorso a quell’istituto di credito, facendo doppi riscontri sull’esistenza di finanziarie promettenti oppure visitando il sito ufficiale, dove è possibile raccogliere più informazioni su storia e concretezza degli istituti.
Un problema, infatti, è quello degli istituti disposti ad elargire prestiti sia a coloro che sono stati segnalati come insolventi o a chi è già stato rifiutato un prestito da un altro ente, per mancanza di requisiti: questi enti rappresentano spesso l’ultima spiaggia di queste persone e può accadere che chiedano un anticipo delle spese accessorie come garanzia, scomparendo subito dopo senza possibilità di fare ricorsi per vie legali.