Le famiglie numerose, ovvero quelle che hanno a carico almeno 3 figli minori, possono godere di una serie di agevolazioni che interessano soprattutto i prestiti finalizzati all’acquisto di una casa. In particolare infatti non tutti sanno che la rata del mutuo include oltre alla rata di rimborso del prestito, anche una serie di imposte che vanno a rimpinguare le tasche dello stato e che possono incidere anche in maniera importante su quello che è il costo finale, reale ed effettivo del prestito. Proprio su questa quota della rata è possibile intervenire.
Come funzionano i prestiti per famiglie numerose
Per rendere più sopportabile il peso di queste tasse, lo Stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti mette a disposizione di alcune categorie un fondo volto proprio ad alleggerire il peso delle spese di gestione, siano essere relative ad imposta di bollo, a spese di registro o ad altre voci a cui i mutui sono soggetti. Questo regime di “favore” viene concesso oltre che alle famiglie numerose appunto, anche alle coppie giovani e ai nuclei con un soggetto disabile a patto che il mutuo sia finalizzato all’acquisto della prima dimora. Qualora la richiesta vada a buon fine, la banca continuerà a ricevere anche i contributi relativi alle spese accessorie, che però non saranno versati dal richiedente del mutuo, ma direttamente dalla Cassa Depositi e Prestiti. A livello pratico il processo che si innesta è piuttosto semplice. Quando un soggetto avanza richiesta di mutuo, lo fa di fatto rivolgendosi ad una banca che si pone come intermediario tra il soggetto stesso e la Cassa Depositi e Prestiti. La linea di trasmissione, dunque, si allunga, dal momento che la somma di denaro passa di fatto dalla Cassa alla banca, e dalla banca al soggetto che riceve il mutuo. Il sistema dell’esenzione verrà applicato proprio a questo rapporto a due step!
Quali imposte è possibile recuperare
Ma entriamo ora nel dettaglio e capiamo esattamente quali siano queste imposte indirette che è possibile risparmiare qualora si rientri nelle categorie che ne hanno diritto. Nel caso specifico dei mutui, tra le varie imposte troviamo l’imposta di registro, quella di ipoteca, quella catastale, quella di bollo e chiaramente l’IVA. La prima voce, ovvero quella che prende il nome di imposta di registro, è una tassa che serve a pagare tutte le spese di registrazione degli atti civili necessari per certificare le operazioni. La tassa non viene richiesta solo per i mutui, ma anche per determinati contratti di affitto. Proseguiamo ora con l‘imposta ipotecaria. Essa include tutte le spese dovute per la gestione dei dati relativi alla compravendita, alle donazioni, alle successioni e simili e permette di gestire le operazioni di trascrizione o rinnovo dei dati. Proseguiamo con l’imposta catastale: essa viene applicata a tutte le volture catastali e risulta quindi fondamentale per tutte le operazioni di compravendita. Concludiamo con l’imposta di bollo che si carica ad ogni richiesta di documenti ufficiali e con l‘imposta di valore aggiunto.
Altre agevolazioni per famiglie numerose
Il trattamento dedicato in caso di mutui non rappresenta però l’unico ausilio per le famiglie numerose. Nel 2016, ad esempio, è stata approvata una vera e propria “carta famiglia numerosa”. Si tratta di un vero e proprio bonus destinato a tutti i soggetti con almeno 3 figli e un reddito ISEE che non supera determinati livelli. Facendo richiesta al proprio comune e dimostrando di essere in possesso dei corretti requisiti, il soggetto potrà insieme alla sua famiglia avere accesso a sconti dedicati in negozi selezionati, a tariffe particolari da alcuni settori, a sconti nel settore dei trasporti o degli eventi culturali o turistici. Si tratta quindi di un supporto specifico e tangibile.