DICHIARAZIONI IVA

Dichiarazioni Iva: come si effettuano? A cosa servono e a chi rivolgersi?

Chi ha una partita IVA è tenuto a presentare ogni anno la dichiarazione IVA; questo obbligo, che vale per tutti i titolari di partita IVA ad eccezione di alcune determinate esclusioni, deve essere rispettato con l’invio telematico della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Cerchiamo di capre meglio a cosa servono e come si effettuano le dichiarazioni IVA e vediamo a chi è possibile rivolgersi se si trova qualche difficoltà nella trasmissione del documento.

Cosa sono le dichiarazioni IVA e chi le deve presentare

Vengono chiamati dichiarazioni IVA i modelli dichiarativi che i soggetti passivi dell’imposta sul valore aggiunto trasmettono all’Agenzia delle Entrate per comunicare le diverse operazioni che hanno effettuato nell’arco dell’anno di imposta e che hanno una rilevanza ai fini IVA. Il documento serve anche per poter fare determinate operazioni, come ad esempio beneficiare di quelli che sono i regimi semplificati.

Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione tutti i contribuenti che esercitano l’attività di impresa o le attività artistiche o professionali e sono titolari di partita IVA. Sono inoltre obbligati alla presentazione del documento i soggetti che in precedenza hanno optato per l’applicazione dell’IVA in modo ordinario (agricoltori esonerati e chi esercita attività di intrattenimento), il curatore fallimentare, le società incorporanti e le società beneficiario in caso di scissione e gli eredi. Pur essendo titolari di partita IVA non sono obbligati a presentare la dichiarazione i contribuenti che nel corso dell’anno hanno registrato solo operazioni esenti e i contribuenti minimi e forfetari.

Scadenze e sanzioni

Le dichiarazioni IVA vanno presentate tra il primo febbraio e il 30 aprile di ogni anno e fanno riferimento all’anno di imposta precedente. Non c’è un limite massimo per chi intende rivolgersi ad un intermediario abilitato per effettuare la trasmissione telematica della dichiarazione: l’importante è che il documento arrivi all’Agenzia delle Entrate entro le date indicate in precedenza. Le dichiarazioni IVA che vengono consegnate con un ritardo non superiore ai 90 giorni vengono considerate valide, però sono previste delle sanzioni che vanno dai 250 ai 2.000 euro; il contribuente può evitare la sanzione piena ricorrendo al ravvedimento operoso.

Se nella dichiarazione IVA viene rilevata un’imposta non versata scatta la sanzione per mancato versamento, che è pari al 30% dell’imposta non versata (anche in questo caso si può sanare la situazione con il ravvedimento operoso). Le dichiarazioni che vengono inoltrate con un ritardo superiore ai 90 giorni vengono considerate non presentate, anche se costituiscono titolo per la riscossione dell’imposta dovuta e delle relative sanzioni, che vanno dal 120% al 240% dell’imposta non versata (importo minimo 250 euro).

A chi rivolgersi per trasmettere la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate

Le dichiarazioni IVA possono essere presentate all’Agenzia delle Entrate direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici Fisconline o Entratel; in alternativa il contribuente può rivolgersi ad un intermediario abilitato che si occuperà della trasmissione telematica all’Agenzia (ed eventualmente anche della predisposizione del documento; gli intermediari obbligati a presentare la dichiarazione IVA sono:

  • gli iscritti agli albi dei ragionieri e periti commerciali, dei consulenti del lavoro e dei dottori commercialisti;
  • gli iscritti alla data del 30 settembre 1993 nei ruoli dei periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio per la subcategoria tributi, in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o economia e commercio o equipollenti o di diploma di ragioneria;
  • gli iscritti negli albi degli avvocati;
  • gli iscritti nel registro dei revisori contabili;
  • le associazioni sindacali di categoria tra imprenditori;
  • le associazioni che raggruppano prevalentemente soggetti appartenenti a minoranze etnico-linguistiche;
  • i Caf dipendenti e i Caf imprese;
  • i soggetti che esercitano abitualmente l’attività di consulenza fiscale;
  • i notai iscritti nel ruolo;
  • gli iscritti negli albi dei dottori agronomi e dei dottori forestali, degli agrotecnici e dei periti agrari.