Molto spesso, soprattutto quando ci sono dei paesi europei che attraversano dei momenti di difficoltà, si sente parlare della Troika. A volte gli organi di stampa utilizzano questo termine dando per scontato che lettori e spettatori ne conoscano il significato, ma il rischio di creare confuzione è alto. Cerchiamo di capire cos’è la Troika, quali sono le sue funzioni e quali sono le conseguenze dei suoi interventi.
Cos’è la Troika: significato della parola e funioni
Partiamo dal significato della parola: il termine è stato mutuato dal russo, lingua nella quale Troika significa terzina, che è il nome della carrozza trainata da tre cavalli. Ovviamente non è questo il significato a cui si fa riferimento in ambito politico ed economico: con Troika si intende il gruppo dei creditori ufficiali nelle negoziazioni con i Paesi. In pratica si parla di Commissione Europa, Banca Centrale Europea e fondo Monetario Internazionale (tre istituzioni, ecco perché terzina).
Il principale compito della Troika è quello di tenere sotto controllo i piani di assistenza finanziaria predisposti per i paesi della Zona Euro che sono stati coinvolti da una crisi del debito sovrano. L’obiettivo di questi piani è quello di ridurre il rischio di insolvenza e, soprattutto, evitare il default. La Troika organizza ed applica i piani di salvataggio per i paesi in difficoltà, ai quali vengono concessi dei prestiti a fronte di impegni ad attuare riforme e mettere in atto politiche di austerità.
Le conseguenze degli interventi
La Troika è intervenuta spesso dopo la crisi del 2008. Il primo Stato che ha chiesto aiuto è stato l’Irlanda, al quale venne concesso un prestito di quasi 80 miliardi: in cambio, il Paese si impegnò a tagliare i salari e ad attuare una riforma fiscale. Poi è stato il turno del Portogallo (uscito dal piano di aiuti nel 2013), che per ottenere il prestito ha dovuto aumentare la pressione fiscale e tagliare stipendi pubblici e pensioni. Nel 2011 la Spagna, coinvolta dalla bolla immobiliare, ha ottenuto gli aiuti, ripagati solo grazie ad un importante piano di tagli.
Ma molto probabilmente la parola Troika si è sentita nominare più spesso nel 2010, durante la grande crisi della Grecia. Proprio in occasione di questo intervento venne creato il Fondo Salva Stati, che di fatto ha evitato il default di Atene. Il paese ha dovuto comunque predisporre riforme pesantissime, con tagli alla sanità, innalzamento dell’età pensionabile, incremento delle tasse sulla casa. Proprio l’enorme peso degli impegni che si devono assumere i Paesi aiutati e le frequenti ingerenze nelle loro politiche rappresentano da sempre una grossa critica alla Troika. Nel 2014 il Parlamento Europeo ha avviato un’inchiesta finalizzata a verificare i livelli di trasparenza e democrazia degli interventi proposti e messi in pratica dalla terzina.