soldi

Risparmi e investimenti: tutto quello che c’è da sapere per provare a fare soldi

Fare molti soldi è il sogno di tutti ma non è un’operazione così semplice. Tanti pensano che per accumulare un discreto capitale sia necessario solo risparmiare il più possibile e tagliare ogni spesa superflua; sicuramente non spendere denaro in spese superflue è una strategia utile, tuttavia il risparmio senza un saggio piano di investimenti difficilmente potrà portare a incrementi di capitale importanti.

Gli italiani sono dei gran risparmiatori (i primi in Europa per depositi sui conti correnti bancari) ma a volte lasciare i soldi fermi non è una buona idea. L’inflazione, ovvero l’aumento del costo della vita, incide fortemente sull’effettivo valore del capitale accumulato e lo deprezza in proporzione al suo aumento. Questa è la ragione per la quale una cifra ferma su un conto corrente di anno in anno perde un po’ del suo potere d’acquisto. Inoltre, lasciare una somma di denaro in banca ha comunque un costo fisso che spesso non è così irrisorio.

Per conoscere le migliori strategie di investimento da attuare per provare ad accrescere il proprio capitale, allora, è possibile consultare approfondimenti dedicati, come la guida di Ioinvesto che spiega come fare soldi, realizzata da esperti del settore per assicurare ai risparmiatori di poter disporre di tutti gli strumenti necessari per muoversi al meglio nel mondo della finanza.

Quali tipologie di investimento

Una volta accumulata una discreta cifra di denaro è possibile cominciare a investire, sia affidandosi ai consulenti finanziari che lavorano in banca, sia in modo autonomo, sfruttando le possibilità offerte dalle piattaforme di trading online. Tra i vari modi per far fruttare i propri soldi, comprare e vendere azioni rimane una delle attività più amate. Prima di lanciarsi nel mercato finanziario, tuttavia, è consigliabile informarsi a fondo circa la natura dell’asset che si vuole acquistare, studiando i pro e i contro della transazione.

Altre tipologie di investimento, particolarmente amate dagli italiani, sono i titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali. I primi sono delle obbligazioni emesse dal proprio Paese e sono considerati degli investimenti a basso rischio perché il grado di insolvenza di un Paese come l’Italia è considerato minimo; di contro, Bot e Btp non assicurano un grande margine di guadagno e, con l’aumento dell’inflazione, rischiano addirittura di non far accumulare quasi nulla.

Anche i buoni fruttiferi postali sono caratterizzati da un rischio molto basso e si tratta di titoli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti garantiti sia dal Governo che da Poste Italiane. Si tratta di un investimento piuttosto sicuro e dalla tassazione agevolata (viene applicato il 12,5%), tuttavia il rendimento è minimo.

Investire in azioni

Rispetto ai titoli di Stato e ai buoni fruttiferi postali, le azioni sono un asset molto più rischioso ma anche più redditizio. Non vi è, infatti, nessuna tutela e l’investitore accetta di addossarsi tutto il rischio quando decide di comprare le azioni di una determinata società. Se il fatturato di quest’ultima cresce, ci sarà un guadagno, se, invece, l’azienda è in perdita (o, addirittura, fallisce), chi ha comprato quelle azioni andrà in perdita.

Il valore di un’azione è determinato dal rapporto della sua domanda-offerta sul mercato finanziario, mentre una serie di parametri quali la crescita del fatturato, la situazione economica del paese di riferimento, gli avvenimenti internazionali, possono incidere sul prezzo del titolo. Tra i vantaggi che presenta quest’asset, oltre all’elevato (potenziale) guadagno, c’è anche la grande varietà a disposizione degli investitori: è possibile, infatti, comprare e vendere moltissime tipologie di azioni.

Che si voglia investire in azioni, in immobili o in buoni fruttiferi, una delle regole principali che va ricordata è quella della diversificazione degli investimenti. Non è mai una buona idea puntare tutto il proprio capitale su un solo asset, bensì occorre prevedere un piano strategico che prende in considerazione diversi fattori. La cosiddetta “asset allocation” prevede che si investa in asset di varia natura e dal diverso livello di rischio, in modo da minimizzare al massimo i rischi di perdite.