pensione minima

Pensione minima: cos’è, a chi spetta, requisiti, come fare domanda e qual è la retribuzione

Lo Stato deve garantire a tutti i pensionati di arrivare a fine mese conducendo una vita dignitosa: per questo motivo è previsto il suo intervento a favore delle persone che percepiscono un trattamento molto basso, integrandolo fino a raggiungere la cosiddetta pensione minima. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e vediamo a chi spetta (quindi quali requisiti bisogna avere e che procedura bisogna seguire per averla) e a quanto ammonta l’assegno mensile.

Cos’è e a quanto ammonta la pensione minima

Chi riceve una pensione al di sotto della soglia denominata pensione minima ha quindi diritto ad un’integrazione del suo trattamento, in modo da raggiungere quell’importo che viene stabilito annualmente in base all’indice di variazione Istat legato all’inflazione e che rappresenta la somma considerata sufficiente a vivere dignitosamente. L’integrazione, che viene erogata dall’INPS è dunque pari alla differenza tra la pensione minima e la pensione a cui si ha diritto.

Per il 2021 la pensione minima ammonta a 515,58 euro mensili (poco più di mezzo euro in più rispetto all’anno precedente), quindi, considerando le tredici mensilità, a 6.702,54 euro annui. Piccolo esempio: una persona che riceve una pensione di 400 euro ha diritto ad un’integrazione, perché il suo assegno è inferiore rispetto al trattamento minimo. L’integrazione è pari alla differenza 515,58 – 400, quindi a 115,58 euro.

Requisiti reddituali necessari

Per avere diritto alla pensione minima bisogna presentare determinati requisiti reddituali. I pensionati non coniugati hanno diritto ad un’integrazione alla pensione minima in misura piena se hanno un reddito annuo complessivo inferiore ai 6.702,54 euro, mentre hanno diritto ad un’integrazione in misura parziale se hanno un reddito annuo compreso tra i 6.702,55 euro ed i 13.405,58 euro (il doppio del trattamento minimo).

Se il pensionato è coniugato, i requisiti reddituali salgono: gli spetta l’integrazione al trattamento minimo in misura piena se il suo reddito annuo non supera i 6.702,54 euro e quello complessivo dei coniugi non supera i 20.107,62 euro; gli spetta un’integrazione parziale se il suo reddito non supera i 13.405,08 euro e quello complessivo della coppia è compreso tra i 20.107,63 euro ed i 26.810,16 euro.

Come presentare la domanda di integrazione della pensione

I trattamenti pensionistici che possono beneficiare dell’integrazione sono: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata per quanto riguarda i trattamenti diretti e le pensioni i superstiti e le pensioni di reversibilità per quanto riguarda i trattamenti indiretti. Chi presenta tutti i requisiti per beneficiare dell’integrazione al trattamento minimo deve rivolgersi direttamente all’INPS. Può inviare la propria domanda tramite i servizi telematici dell’istituto oppure chiamando il Contact Center, anche se la maggior parte dei pensionati trova più facile affidarsi ad un CAF o ad un patronato.