Negli ultimi anni si è molto parlato degli ETF, ovvero di exchange-traded fund. Si tratta, come sappiamo, di fondi d’investimento quotati in borsa a gestione passiva. I soci che decidono di acquisirli tramite la compravendita di azioni hanno una responsabilità limitata. Il loro andamento è strettamente dipendente da quello del sottostante cui sono legati, che sia un indice azionario o un indice borsistico. Nelle prossime righe vedremo come costruire un portafoglio di ETF secondo quanto consigliano gli esperti del settore, in modo da estendere al massimo i possibili profitti.
Da dove iniziare per costruire un portafoglio ETF
La domanda che gli investitori si pongono in modo più frequente è quella relativa alla validità, nel tempo, degli ETF che hanno acquistato o che hanno intenzione di acquistare. Molto dipende non solo dai titoli che stiamo monitorando, ma anche dalle condizioni e dalla situazione in cui si trova in quel momento il mercato. Questi sono dei fattori che vanno tenuti in costante considerazione quando si intende costruire un portafoglio ETF che sia non solo diversificato, ma anche efficace e proficuo.
L’errore più comune in questo senso è quello che spinge gli investitori, specialmente se alle prime armi nel campo degli investimenti in borsa, a voler ottenere risultati vantaggiosi in poco tempo e azzerando i rischi. In realtà, i rischi fanno parte del gioco, ma con l’esperienza e con una attenta pianificazione questi possono essere comunque ridotti al minimo. Questo accade perché non esiste una classificazione che renda sicuro al 100% un investimento in ETF, in quanto, come tutto ciò che ruota attorno alla borsa, la loro valutazione può oscillare (e anche di molto) in base all’andamento dei mercati.
Primo passo: pianificazione e strategia
In questo contesto, quindi, vale quando abbiamo accennato in precedenza: niente può sostituire un attento studio e una pianificazione strategia. Elementi che si rivelano di fondamentale importanza in particolare nel caso del portafoglio ETF. Il primo passo è senza ombra di dubbio quello di stabilire quelli che sono i propri obiettivi di guadagno, e muoversi di conseguenza, valutando i rischi connessi. Se il nostro obiettivo è quello di un generico accrescimento del nostro capitale di partenza, la strategia sarà differente rispetto a, per esempio, l’obiettivo di acquistare un immobile o di procedere con un investo materiale più preciso (che può anche essere la costituzione di un fondo pensionistico).
Solo a questo punto si può iniziare a studiare in quali ETF investire. Il consiglio su cui tutti gli esperti sembrano concordare è quello di diversificare il più possibile la natura degli ETF che andranno a costituire il nostro portafoglio. Un altro elemento da non sottovalutare è quello di pensare sul medio e lungo termine anziché sul breve. Raramente si possono ottenere dei profitti in modo immediato. È invece più probabile che ci vorrà tempo, pazienza e, come detto, pianificazione. Questo è uno dei metodi ritenuti più efficaci per minimizzare i rischi.
Come costruire un portafoglio ETF?
Quando iniziamo ad affacciarci sul mondo degli ETF, scopriamo che le possibilità di investimento sono molteplici. In realtà, la scelta è talmente ampia da rendere difficoltosa una decisione univoca. Uno strumento che si rivela utile in queste circostanze è costituito dall’ETF World index, ovvero un ETF azionario, il quale distribuisce i suoi fondi tra i paesi di tutto il mondo in cui si può investire.
Come abbiamo già accennato, è importante concentrarsi sul lungo periodo e diversificare il più possibile. In questo modo i rischi possono essere minimizzati. All’inizio è consigliato optare per prodotti di investimento che siano semplici ed economici, limitando l’audacia al momento in cui si acquisirà maggiore esperienza e dimestichezza.
Quale ETF scegliere, quindi? Per partire, si può iniziare dagli indici più famosi (e quindi più semplici da gestire), come possono essere l’MSCI World (che comprende le principali e più forti società al mondo), o l’MSCI ACWI. In questo modo la differenziazione si spalma su più paesi, tutti dalle forti economie e dal forte sviluppo, senza dover necessariamente scegliere un prodotto di cui non siete sufficientemente a conoscenza.
Questi indici replicano le preferenze della maggior parte degli investitori, che ovviamente comprendono alcune delle società più quotate e stabili al mondo (per dirne alcune: Apple o Microsoft). In più, il gran numero di investitori sugli indici mondiali unito alla diversificazione di cui abbiamo già detto, permette di ridurre i rischi, con perdite limitate.
Quali piattaforme utilizzare?
Se siete pronti per iniziare, ecco alcune delle piattaforme più famose e, quindi, affidabili:
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- Borsa Italiana
- Plus500
- eToro
- Xtrade
- IQOption
- Yahoo! Finance