Le modalità di pagamento e di utilizzo delle marche da bollo sono in continua evoluzione per venire incontro alle esigenze della modernità. Infatti, spesso e in molti contesti amministrativi e fiscali è utilizzata la marca da bollo, un’imposta da utilizzare per tutte quelle transazioni in cui non si applica l’IVA. Negli ultimi anni però l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione la possibilità di pagare anche i bolli virtuali. Ma come fare per pagare i bolli virtuali? È necessario utilizzare un software specifico? Continuate a leggere per scoprire le risposte alle domande più frequenti.
Marche da bollo e bolli virtuali: cosa sono?
Come già accennato, le marche da bollo costituiscono delle imposte sostitutive da utilizzare nei casi in cui non si può applicare l’IVA. Il valore della marca da bollo può ammontare a diversi importi. Quella più diffusa è però senza ombra di dubbio quella da due euro, che si utilizza su ricevute e fatture esenti IVA o non imponibili di importo superiore a 77,47 euro. Generalmente, infatti, le marche da bollo da due euro sono impiegate per la fatturazione di prestazioni occasionali (entro i 5.000 euro l’anno).
Allo stesso modo, sono utilizzate nell’ambito della fatturazione con regime agevolato dei vecchi minimi o forfettario. Inoltre, possono essere impiegate per le operazioni esenti (art. 10 DPR 633/1972), per le operazioni fuori campo IVA e per quelle non imponibili sullo stesso piano di esportazioni, servizi e scambi internazionali.
Dove si acquistano le marche da bollo?
Fino a pochi anni fa, i bolli virtuali non esistevano. Per acquistare una marca da bollo era infatti necessario recarsi fisicamente presso un rivenditore autorizzato (come per esempio molti tabaccai), al quale comunicare l’importo della marca emettere. A partire dal 1° gennaio 2015, invece, è possibile acquistarle online sotto forma di bolli virtuali. Questa possibilità torna particolarmente utile nel caso in cui sia necessario apporre una marca da bollo nella fattura elettronica.
In questo caso, infatti, dopo aver acquistato il bollo virtuale, nella fattura elettronica dovrà essere riportata la dicitura “Imposta di bollo assolta in modo virtuale ai sensi del D.M. 17.06.2014“. Come detto, però, a partire dal 2015 l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti la possibilità di acquistare le marche da bollo online sotto forma appunto di bolli virtuali. Affinché ciò sia possibile, è però necessario richiedere in primo luogo l’autorizzazione all’Agenzia delle Entrate, come vedremo nel prossimo paragrafo.
Come acquistare bolli virtuali tramite software?
Come già accennato, a partire dal primo gennaio 2015 è possibile acquistare bolli virtuali direttamente tramite un software dell’Agenzia delle Entrate. Tale software si chiama proprio Bollo Virtuale (BOV), e benché il suo funzionamento sia piuttosto semplice, è comunque necessario prestare la dovuta attenzione durante le operazioni di acquisto per non incorrere in sanzioni.
La procedura per poter comprare i bolli virtuali prevede innanzitutto l’inoltro della richiesta dell’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questa può infatti decidere se accogliere o meno la richiesta di autorizzazione, e tende generalmente a rifiutarla se il richiedente non è ritenuto idoneo. Ciò può avvenire se, per esempio, la sua posizione con il fisco non è stata regolarizzata o se emette un numero esiguo di fatture durante l’anno. Infatti, contestualmente alla richiesta deve essere espresso anche il numero approssimativo di fatture emesse ogni anno.
In caso di accoglimento della richiesta, l’Agenzia delle Entrate invia sia l’autorizzazione all’utilizzo dell’imposta da bollo virtuale, sia la richiesta di pagamento. Tale richiesta si basa sul numero di bolli virtuali di cui si prevede la necessità durante l’anno. Se poi alla fine dell’anno le fatture emesse dovessero essere maggiori o minori di quanto previsto, l’Agenzia delle Entrate provvederà all’invio di un conguaglio a credito o a debito. Nel caso in cui il conguaglio fosse a debito, il richiedente avrà 20 giorni di tempo dal momento della ricezione della comunicazione per pagare quanto dovuto.