L’aumento dell’inflazione (+8,9% su base annua, secondo gli ultimi dati relativi al mese di Settembre 2022), sembra quasi non fare più notizia, tanto siamo abituati a dati in crescita, già da alcuni mesi. Il problema sta soprattutto nelle misure poste in atto per contrastarne gli effetti e riportare l’aumento dei prezzi su valori decisamente più consoni alla media.
Aumento dei tassi di interesse
La BCE, come solitamente accade in queste situazioni, punta con forza sull’aumento dei tassi di interesse (o meglio, sull’aumentare il tasso di scambio della moneta). Purtroppo, a risentire dell’aumento di questi tassi saranno soprattutto:
- i mutui, necessari per garantire l’acquisto di una nuova casa;
- i prestiti, necessari alle imprese per mandare avanti la propria attività.
Purtroppo, che l’aumento dei tassi di interesse colpisca principalmente i mutui, è scontato. Difatti:
- le banche, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, si ritrovano a pagare di più la moneta che prendono in prestito;
- a causa di ciò, si ritrovano costrette a ritoccare al rialzo i tassi di interesse richiesti per accedere a un mutuo.
Il timore di molte famiglie è che le condizioni per richiedere un mutuo sulla prima casa diventino sempre più stringenti, rendendo proibitiva l’operazione d’acquisto.
Conviene anche adesso puntare sull’acquisto di una nuova casa?
Ma in questo contesto di aumenti, è ancora il momento giusto per puntare sull’acquisto di una nuova casa, o dobbiamo preoccuparci? A detta di numerosi istituti bancari:
- questi aumenti non dovrebbero rappresentare un motivo valido per rinunciare all’acquisto;
- l’aumento dei tassi darà modo alle banche di poter avere un margine di ricavo, proprio grazie al fatto che potranno prestare più facilmente denaro.
Ciò consentirà, quindi, di finanziare nuove compravendite immobiliari e consentire l’erogazione dei nuovi mutui.
Detto ciò, sia le banche che i mediatori creditizi dicono che non vi è nulla da temere. Questo perché, nonostante gli strascichi della pandemia e della crisi energetica (ancora ben lungi dall’essere risolta), i mutui risultano ancora essere ai minimi storici, e non si sono ancora minimamente avvicinati ai livelli di 15 anni fa.
Tuttalpiù, l’unica preoccupazione può essere quella relativa alla scelta tra un tasso di interesse fisso e un tasso variabile.
Su quale tasso di interesse conviene puntare?
Oggi forse è ancora consigliabile puntare su un tasso variabile. Perché mai? È pur vero che i tassi stanno aumentando, ma è anche vero che il tasso di riferimento attuale è ancora molto basso. Una scelta molto intelligente potrebbe essere quella di stipulare un mutuo con tasso variabile, ma a rata protetta.
Ciò vuol dire che la rata rimarrà costante nel tempo, indipendentemente dall’eventuale aumento dei tassi di interesse. Ovviamente ci sono dei limiti che vanno rispettati. Ad esempio:
- il mutuo non potrà superare un determinato limite;
- non potrà prolungarsi oltre una certa durata temporale.
Nonostante tutto, si può dire che questa soluzione (considerando i tempi nei quali viviamo), può rappresentare un compromesso accettabile.
È ancora il momento adatto per comprare casa?
A questa domanda rispondiamo di sì, dando 3 motivazioni ben precise. Partiamo con quello che è il prezzo medio per l’acquisto di una nuova casa che, dopo un lungo periodo caratterizzato da una certa volatilità, pare essersi finalmente stabilizzato.
Se confrontiamo il costo di acquisto di una casa oggi e lo paragoniamo con ciò che dovevamo pagare 10-15 anni fa, noteremo come oggi ci sia un certo risparmio per le famiglie. Anche se i mutui sono aumentati, pare che non costino ancora come nel periodo di raffronto. I tassi di interesse, inoltre, non sono ancora così alti, ma anzi sono ai minimi storici da almeno circa 20 anni.
Infine, nonostante tutto, le rate dei mutui risultano essere ancora inferiori rispetto ad un affitto (che, di contro, negli ultimi mesi sono decisamente aumentati a causa dell’aumento dell’inflazione). Non dimentichiamoci, inoltre, che fino alla fine del 2022 sussistono ancora tutte le agevolazioni relative agli under 36, con ottime opportunità di acquisto:
- sia per quanto riguarda le case usate, per la quale non viene richiesto il versamento della tassa di registro;
- sia per quanto riguarda l’acquisto delle nuove case (dove, lo ricordiamo, gli under 36 hanno la possibilità di recuperare tutta l’IVA che andranno a versare alle imprese in caso di acquisto di prima casa).
Tra le agevolazioni concesse agli under 36, ricordiamo:
- il non pagamento dell’imposta sostitutiva;
- la possibilità di concedere mutui con la garanzia Consap anche al 100%.
Conclusioni
Sicuramente il periodo non è dei migliori per una famiglia che decide di comprare casa, ma è pur vero che non è il caso di farsi prendere dal panico. Difatti, se si ha già stipulato un mutuo con tasso fisso, la situazione non cambierà in alcun modo. Se si è, invece, puntato su un mutuo a tasso variabile, sicuramente all’orizzonte è previsto un aumento, ma comunque molto dipenderà anche da qual è lo stato di avanzamento del pagamento del mutuo.
In effetti, se ci troviamo nella parte finale del pagamento, staremo principalmente restituendo quota capitale, a differenza della quota interessi, che risulterà essere molto più bassa. Di conseguenza, anche se il tasso di interesse fosse destinato ad aumentare, in questo caso non andrebbe ad incidere più di tanto sulla nostra rimanenza di pagamento.
Infine, se abbiamo un mutuo stipulato da poco, nel quale è prevista soprattutto la restituzione di una maggior quota interessi rispetto alla quota capitale, è forse qui il caso di pensare alla valutazione di due opzioni alternative. Ci riferiamo alla surroga o la rinegoziazione del mutuo stesso, soluzioni che si possono considerare nel caso in cui la nostra rata del mutuo inizi a diventare insostenibile.