Esistono due tipologie di mutui che possono essere richiesti dai consumatori alle banche: si tratta del mutuo a tasso fisso e del mutuo a tasso variabile, i quali presentano alcune differenze sostanziali che incidono sul costo che si andrà a pagare a causa dei differenti tassi di interesse applicati ad essi. Cerchiamo di capire nel dettaglio cosa sono queste tipologie di mutui e come si sviluppano.
Differenze, vantaggi e svantaggi tra i due tipi di mutuo
Il mutuo, ossia il prestito che una persona può richiedere ad una banca, ad esempio, per l’acquisto di una casa, è un prestito a medio lungo termine che coinvolge le due parti. Chi riceve il mutuo si impegna a restituire la stessa somma di denaro con dei tassi di interesse in aggiunta. Questi ultimi sono il fulcro della differenza fra i due tipi di mutuo e ci serviranno per capire vantaggi e svantaggi di ognuno; ma andiamo con ordine.
I mutui a tasso fisso sono mutui, i cui tassi di interesse, sono fissi, stipulati a priori fra le parti e appunto “fissi”, ergo non cambiano per tutta la durata delle rate.
Questo è ovviamente sia un vantaggio che uno svantaggio:
In condizioni teoriche di stabilità, se le oscillazioni di mercato fanno diminuire il costo del denaro, usufruire di un mutuo a tasso fisso, non è consigliato, soprattutto se per breve termine, poiché il tasso di interesse di un mutuo variabile sarà sicuramente più basso e nel periodo breve, è difficile vi siano oscillazioni davvero importanti.
Se invece parliamo di mutui a tasso variabile, questi hanno un tasso di interesse che appunto varia, sulla base di disposizioni europee (Vedi tasso Euribor per saperne di più). A loro volta le decisioni dell’Europa, inerenti il valore di questi tassi di interesse, è direttamente legata al flusso dei mercati: più i beni di consumo salgono a causa dell’inflazione, più il tasso Eurobor sarà alto e di conseguenza gli interessi di un mutuo a tasso variabile. Pertanto, nei periodi di inflazione (aumento dei prezzi dei beni di consumo) può essere molto svantaggioso usufruire di mutui a tasso variabile, poiché potrebbero oscillare anche di molto, addirittura superando quelli a tasso fisso.
Ovviamente, come già citato, i vantaggi e gli svantaggi dipendono molto anche dalla durata dei mutui stessi.
Mutuo prima casa Consap per giovani: fisso o variabile?
Cos’è il Consap? Quali sono i benefici per i giovani nell’accensione di un mutuo?
Il Consap è l’acronimo di Concessionaria Servizi Pubblici Assicurativi spa. Si tratta di un fondo, al quale vi si può accedere per la richiesta di un mutuo per la prima casa per i giovani under 36, con ISEE inferiore ai 40.000 euro. Il Fondo è istituito direttamente dal Ministero dell’Economia ed offre una garanzia pubblica per il mutuo sulla prima casa. In altre parole, lo Stato fa da garante nel caso di mancato pagamento di una o più rate a seconda di specifiche normative e limiti istituiti dal fondo stesso.
Il Consap è oggi esteso all’80% del mutuo, mentre fino qualche anno fa, copriva solo il 50%.
Questo significa che, ad esempio: su un mutuo di una casa del valore di 100.000 euro, fino l’80% del mutuo è coperto dalla garanzia pubblica di Stato.
Ci sono diversi requisiti per accedere al fondo, come ad esempio non avere alcun immobile uso abitativo, nemmeno estero, salvo casi in cui mutuatario riceva in eredità un immobile per successione causa morte da un parente.
La vera novità: viene preso anche in considerazione il lavoro atipico, ossia quei contratti che differiscono dal lavoro dipendente a tempo indeterminato o dal lavoro autonomo.
Puoi leggere tutte le informazioni utili per accedere al fondo, direttamente sul sito CONSAP.
Una possibilità vantaggiosa per coloro che vogliono accedere al fondo, è quello del mutuo 100 per cento prima casa, di cosa si tratta?
I mutui definiti “100%” sono mutui che coprono oltre l’80% dell’intero valore dell’immobile, arrivando in alcuni anche al 100%. Questo permette ai giovani di non dover anticipare alcuna somma di denaro, oppure solo un 20%.
Anche per questo tipo di mutui Consap, si può scegliere se optare per un mutuo a tasso fisso o per quello a tasso variabile. Attualmente i secondi sembrerebbero meno vantaggiosi a causa di un’impennata dei tassi Euribor destinati a rimanere alti per il 2023 e forse aumentare come si evince dalle stime confrontate con quelle degli anni precedenti. La differenza tra i due tipi di mutui, su una rata, si aggira di circa 80/100€ a seconda dell’istituto di credito scelto.
Vi è poi da tenere in considerazione il TAN per i mutui a tasso variabile (tasso annuo nominale) o richiedere un tasso variabile cosiddetto “Capped rate”, ossia un tasso variabile con un tetto massimo oltre il quale, la banca garantirà, che l’importo non potrà salire nonostante le oscillazioni di mercato. Questo è molto utile in previsione di mutui di 25/30 anni stipulati in un momento storico in cui la differenza fra tassi di interesse di mutui variabili e tassi di interesse fissi, è molto elevata.
Da chiarire, chela possibilità di mutuo 100% non è sol prerogativa del Fondo Consap, ma è possibile utilizzare questa modalità di pagamento, completamente rateale, anche per coloro che non sono under 36 e non aderiscono all’iniziativa del Fondo Garanzia Giovani Consap.