Come sono cambiati, in Italia, i prezzi delle case dal 1993 ad oggi? Una recente indagine ha provato a scoprirlo. Cosa è emerso? Prendendo come esempio il caso di un professore fresco di nomina, è stato possibile scoprire che, oggi come oggi, il professionista in questione potrebbe acquistare, con il suo primo stipendio, lo stesso numero di metri quadri di 30 anni fa a Milano.
Nel 1993, in media, un professore assunto da poco avrebbe avuto la necessità di mettere in campo 14,9 anni di stipendio per acquistare, a Milano, una casa di 80 metri quadri.
Al giorno d’oggi, ce ne vogliono 15, per una spesa media complessiva che si avvicina ai 280mila euro. Per fare un confronto veloce con Roma, ricordiamo che, nel 1993, per comprare un appartamento di 80 metri quadri ci volevano 13,1 anni di stipendio di un professore neo assunto. Oggi, invece, ne bastano 12,5 (si tratta dell’ennesimo segnale che ci mostra come, nel tempo, i mercati immobiliari delle due più grandi città d’Italia viaggino su binari diversi).
In tutte le grandi città d’Italia, nel corso dell’ultimo trentennio si è passati da una media di 9,5 anni di stipendio per comprare casa all’attuale situazione che, invece, vede in primo piano una media di 9,6 anni.
I dati appena citati ridimensionano un po’ l’immagine del caro quotazioni immobiliari in Italia e in particolare a Milano e ci aiutano a capire che, quando si parla del mercato immobiliare, si inquadra un contesto che funziona a cicli. Passa il tempo, le tendenze al centro della scena si rincorrono e, prima o poi, ritornano a essere concrete e a impattare sui prezzi delle case.
Giusto per citare la situazione di altri anni a Milano, città che, come ben si sa, sta conquistando la ribalta mediatica per via dei prezzi che non hanno eguali in Italia, chiamiamo in causa il 1997.
Ai tempi, le annualità di stipendio necessarie per diventare proprietari di una casa di 80 metri quadri nel capoluogo lombardo erano 10. Nel 2007, hanno raggiunto la quota di 19.
Negli ultimi 30 anni, il numero minimo di annualità di stipendio necessarie per acquistare casa nei grandi centri urbani del Paese è stato toccato nel 2020, con una media di 8,4 anni.
I corsi e ricorsi del mercato immobiliare negli ultimi 30 anni
Per approcciarsi in maniera consapevole al mercato immobiliare in vista di un acquisto è necessario innanzitutto scegliere le fonti giuste quando si passano in rassegna le case. Ciò vuol dire, per esempio, focalizzarsi sugli annunci di case in vendita su Immobiliovunque, portale dove vengono proposti solo immobili selezionati da agenzie immobiliari.
Molto utile, inoltre, è avere le idee chiare sui corsi e sui ricorsi del mercato. Cosa è successo negli ultimi tre decenni? Dal 1993 fino all’inizio del terzo millennio, le quotazioni nominali in Italia sono diminuite. Prima di allora, era in corso un ciclo che, per via dell’aumento consistente dei prezzi delle case al metro quadro, aveva portato gli esperti del settore a temere una bolla immobiliare.
Dal 2000 al 2007, a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi causato dall’introduzione della moneta unica, è stato possibile apprezzare anche un incremento delle quotazioni immobiliari al metro quadro.
Dal 2008, con la crisi dei mutui subprime, è stato invece possibile notare una frenata dei prezzi delle case nel nostro Paese. In quel difficile periodo, si parlò, in Italia, di danni non eccessivi per via della generale cautela nell’erogazione dei mutui.
Dal 2011 al 2015 circa, anni del crollo dei Btp, i prezzi delle case sul territorio italiano sono diminuiti, assieme alle compravendite immobiliari. Fattori causali di quest’ultimo dato sono stati sia i mutui alti, sia l’effetto psicologico negativo del pagamento dell’Imu anche sulla prima casa.