L’INPDAD (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) era un ente pubblico non economico operante in materia di previdenza e assistenza dei dipendenti pubblici; l’ente è stato soppresso con il Decreto Legge 201 del 2011, il decreto Salva Italia, con cui tutte le funzioni prima svolte dall’INPDAP sono state trasferite all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale).
Quindi tutti coloro che erano iscritti all’INPDAP dopo la sua soppressione dovranno far riferimento all’INPS e rivolgersi a quest’ultimo, anche per la concessione dei relativi prestiti ex INPDAP.
Tali prestiti, ancora denominati per comodità e per caratterizzarli “prestiti INPDAP”, sono dunque in realtà prestiti INPS per i dipendenti pubblici a condizioni particolarmente vantaggiose ed agevolate. L’INPS eroga tali prestiti avvalendosi del cosiddetto Fondo Perduto, ovvero la Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Per richiedere il finanziamento INPDAP occorrono due condizioni: essere dipendenti pubblici o ex dipendenti pubblici in pensione; e essere iscritto alla Gestione Dipendenti Pubblici.
La principale tipologia di prestito INPDAP è il piccolo prestito INPDAP di durata breve fino ad un massimo di 4 anni e con un limite circa il capitale prestato pari al massimo ad una mensilità di stipendio o pensione in caso di prestito annuale fino a quattro mensilità in caso di prestiti quadriennali. Questo finanziamento prevede tassi di interesse particolarmente vantaggiosi e viene rimborsato con trattenute sullo stipendio o sulla pensione del richiedente. Altra categoria di prestiti INPDAP è il finanziamento pluriennale accessibile agli iscritti al Fondo Credito; questo finanziamento consente di ottenere prestiti di somme più elevate ma solo a fronte di comprovate necessità documentate e provate di natura personale e/o familiare, quali ad esempio malattia, spese mediche, eventi naturali o catastrofici e così via.
Terza categoria di prestiti INPDAP sono i prestiti con cessione del quinto con cui i pensionati ex dipendenti pubblici possono ottenere liquidità a fronte di una ritenuta sulla pensione ad essi spettante. Trattandosi di un prestito garantito, non occorre documentazione di spesa ma solo certificazioni sullo stato di salute attuale. Quarta categoria di prestiti INPDAP sono i prestiti pluriennali garantiti riservati ai dipendenti pubblici operanti da almeno quattro anni che abbiano fatto richiesta all’ente datore di lavoro. Si tratta di prestiti quinquennali o decennali da restituire con rate non superiori al quinto della retribuzione mensile e caratterizzati dal fatto che l’INPS offre una garanzia in caso di eventi particolari quali il decesso del dipendente, l’interruzione dell’incarico o la riduzione dello stipendio.
Per richiedere uno di questi prestiti occorre utilizzare l’apposita modulistica reperibile all’INPS in via telematica o negli uffici provinciali o regionali allegando la documentazione eventualmente occorrente. Se il dipendente pubblico o il pensionato non paga le rate del prestito, viene iscritto nel registro dei protestati per cinque anni con il rischio di subire procedure esecutive come in caso di mancato rimborso di finanziamenti ordinari privati.