È da diversi mesi ormai che si aspetta una sua mossa, ma la Federal Reserve, la Banca Centrale degli USA, continua a procrastinare dall’inizio dell’anno un rialzo dei tassi d’interesse.
Il tasso corrente è di 0,25 e l’ultimo rialzo risale addirittura al lontano 2006. In Europa, La Banca Centrale Europea mantiene il suo tasso allo 0,05%.
Quali sono le ragioni dietro la decisione di tenere i tassi così bassi?
Tassi estremamente bassi come quelli attuali si verificano quando l’attività economica si indebolisce, come accade nel periodo di crisi economica corrente. Le autorità monetarie, come la Fed e la BCE, tendono allora a spingere il tasso verso il basso, diminuendo così il costo reale del prestito. Il vantaggio principale di tassi di interesse di questo tipo è il loro effetto di stimolo sull’attività economica: si può contribuire a stimolare la spesa delle imprese in beni e capitali; si incentiva inoltre la spesa delle famiglie in case o beni di consumo durevoli come le automobili (ad esempio, le vendite di case sono generalmente più alti quando i tassi ipotecari sono il 5 per cento rispetto a quando sono il 10 per cento); infine, si aiuta a ricapitalizzare il mercato bancario, permettendo alle banche di garantire una maggiore quantità di prestiti.
I vertici della Federal Reserve continuano ad esprimere cautela nei riguardi della loro politica monetaria, e lo stesso si può dire dei loro corrispettivi europei. Un incremento dei tassi si potrebbe verificare quando il mercato del lavoro, sia negli States che nella zona Euro, si dimostrerà sufficientemente forte da sostenere degli interventi da parte delle Banche Centrali. Benchè una ripresa economica si sta materializzando negli USA, e, seppur in maniera più timida anche in Europa, non dovremmo assistere ad una variazione dei tassi d’interesse nel breve termine.