Ebbene sì, Termini Imerese è stata salvata senza soldi pubblici ma da Invitalia che ha portato a casa 5,4 miliardi di proposte d’investimento sui contratti di sviluppo.
Domenico Arcuri, numero uno di Invitalia, ha appena avviato la riconversione produttiva di Termini Imerese, con 750 ex- dipendenti Fiat riqualificati per nuove produzioni di componentistica ,grazie alla Blutec ed a un investimento totale di 95 milioni di euro, di cui 71 milioni sono incentivi, 4 a fondo perduto e 67 mutui agevolati.
Somme da capogiro, ma soldi che Invitalia utilizzerà per dar vita a nuovi progetti.
L’azienda e il governo hanno puntato sulla Blutec perchè è una società che opera da molti anni in questo settore e non solo in Italia.
Nessuno aiuto statale a quanto pare, ma degli investimenti veri a propri, a dimostrazione che fare industria al Sud si può.
Da tempo sono numerosi i segnali che il mercato sta cambiando e che le imprese tornano ad investire, e sempre di più al Sud.
I vantaggi messi in campo dal governo, come gli incentivi per gli investimenti, il credito d’imposta automatico, la detassazione per i nuovi assunti, migliorano l’efficacia dell’amministrazione pubblica meridionale, rendendo gli investimenti nel Mezzogiorno sempre più convenienti. E se domani dovessero essere anche più semplici, allora, il Sud Italia smetterà di essere terra di proteste e disoccupati per diventare un territorio nuovo e moderno dove molte aziende sceglieranno di far crescere i loro guadagni.