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Convertendo: significato del termine ed utilizzi in economia

Se si ferma una persona per strada e le si chiede qual è il significato di convertendo, molto probabilmente la sua risposta sarà “è il gerundio del verbo convertire, che vuol dire cambiare o trasformarsi in qualcos’altro”. Sarebbe una risposta perfetta, ma se questo termine viene utilizzato negli ambiti dell’economia o della finanza può fare riferimento a qualcosa di ben specifico: vediamo il significato di convertendo.

Il significato in economia del termine convertendo

Spesso con la parola convertendo si fa riferimento ad una particolare forma di prestito obbligazionario a conversione obbligatoria (i bond convertendo). Proprio l’obbligatorietà della conversione in azioni rappresenta l’aspetto che li distingue dai bond convertibili , che vengono trasformati in titoli azionari sono se si verificano determinate condizioni. In altre parole chi decide di sottoscrivere i bond convertendo diventa prima creditore nei confronti dell’impresa che li emessi e poi ne diventa azionista quando si verifica la trasformazione del titolo.

Quando le normali obbligazioni arrivano alla scadenza è previsto che il debitore restituisca il capitale all’investitore (che nel mentre è stato ricompensato con le cedole); quando scade un convertendo, il rimborso avviene sotto forma di titoli azionari. La valutazione delle azioni è sottoposta all’andamento del mercato, quindi nel corso del tempo può crescere o diminuire. Anche il titolare di bond convertendo ha il diritto di essere retribuito con gli interessi periodici, che a seconda del titolo possono essere corrisposti mensilmente, ogni tre mesi, ogni sei mesi o annualmente.

La storia dei bond con obbligo di conversione in Italia

Anche alcune grandi aziende italiane hanno deciso di utilizzare questa forma di prestito obbligazionario per raccogliere soldi dagli investitori: chi sottoscriveva i bond diventava creditore dell’azienda emittente e alla scadenza del bond (di solito biennale o triennale) si trasformavano in azionisti. Nel 2014 FCA ha emesso i suoi primi convertendo (prima emissione di bond alla parti): alla scadenza di due anni i sottoscrittori venivano “rimborsati” con azioni, che erano liberi di mantenere (in modo da poter ottenere i dividendi) oppure vendere.

Prima di FCA la Telecom Italia aveva utilizzando questo sistema per raccogliere denaro dagli investitori: l’emissione avvenne nel 2013 e il titolo aveva una scadenza a tre anni; l’esperimento andò bene la momento della conversione, anche se in seguito le azioni hanno attraversato dei momenti non facili a causa della forte concorrenza nel settore della telefonia. Ancora prima di Telecom ci fu l’emissione di bond convertendo da parte di BPM, che nel 2009 lancio un titolo con scadenza a quattro anni, ma in questo caso i risultati finali non furono molto positivi per gli investitori.