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Fondo previdenza: cos’è? Come funziona e vantaggi

Spesso si sente parlare di pensione complementare e di fondi previdenza: molti ne esaltano i vantaggi, sottolineando il fatto che permettono di passare una vecchiaia con una maggiore tranquillità, mentre altri che invece nutrono dei dubbi sulla loro utilità. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza: vediamo cos’è un fondo previdenza, come funziona e quali vantaggi porta.

L’evoluzione del sistema pensionistico

Per molto tempo il sistema pensionistico pubblico si basava su due fattori: uno era il patto intergenerazionale (le pensioni vengono pagate con i contributi dei lavoratori attivi le cui pensioni verranno pagate con i contributi versati dai giovani che in futuro entreranno nel mondo del lavoro e così via) e l’altro era il calcolo retributivo. La pensione veniva dunque calcolata sulla base della media degli ultimi stipendi moltiplicata per un coefficiente di proporzionamento, che poteva andare dallo 0,9% al 2,00% annuo.

Con il passare del tempo le cose però sono cambiate. La riduzione delle nascite e l’innalzamento dell’età media, inserite in uno scenario in cui le crisi economiche non sono di certo mancate, hanno portato ad una completa revisione del sistema. I risultati: età pensionabile più alta e pensioni più basse, calcolare con il metodo contributivo. In pratica l’assegno viene stabilito moltiplicando il montante del soggetto per il coefficiente di trasformazione, fissato in relazione all’età al momento del pensionamento e all’aspettativa di vita.

La pensione privata e le tipologie di fondo previdenza

L’introduzione di questo meccanismo ha portato ad un abbassamento delle pensioni pubbliche; al contempo sono state introdotte delle disposizioni per favorire il ricorso alle cosiddette pensioni private. L’obiettivo è quello di spingere sempre più lavoratori ad aderire ad un fondo previdenza complementare, in modo da mantenere un tenore di vita simile a quello condotto durante la vita lavorativa. La pensione complementare si “costruisce” aderendo ai fondi pensione: possono farlo sia i lavoratori che i non lavoratori.

I fondi previdenza possono essere definiti come una sorta di cassa comune: qui vi confluiscono tutti i contributi versati dagli iscritti; le somme vengono gestite (da professionisti e e seguendo delle rigorose regole di investimento) in modo da poter garantire l’erogazione futura di prestazioni sotto forma di rendita o di capitale. I fondi pensione solitamente vengono suddivisi in tre categorie:

  • i fondi negoziali sono quelli istituiti dai contratti di lavoro; vi possono aderire solo i lavoratori di quella specifica categoria;
  • i fondi aperti invece sono disponibili a tutti i lavoratori e a chi un lavoro non ce l’ha; l’adesione può essere individuale o collettiva;
  • i piani individuali pensionistici (PIP), che sono dei piani pensionistici ad adesione individuabile e accessibili a chiunque, gestiti attraverso dei contratti di assicurazione sulla vita.

I vantaggi

Chi aderisce ad un fondo previdenza può beneficiare di diversi vantaggi, oltre all’obiettivo di avere una pensione da affiancare a quella pubblica. Ci sono dei vantaggi fiscali: i contributi sono infatti deducibili (fino a 5.164,57 euro); questo significa che vanno a ridurre l’imponibile e, di conseguenza, permettono di pagare meno tasse. Inoltre, sui contributi pr i quali si è beneficiato della deducibilità, al momento della pensione si pagherà un’aliquota agevolata (tra il 9% ed il 15%). Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto di non dover fare nulla di particolare: una volta scelto il fondo bisognerà ricordarsi solo del versamento periodico. Infine i costi di gestione: sono molto contenuti.