Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la crisi di qualche anno fa, la cessione del quinto ha raggiunto una certa diffusione tra i dipendenti ed i pensionati. È uno strumento finanziario nato negli anni ’50 ma si è affermato particolarmente nei periodi economici più difficili come ancora di salvezza per quelle categorie che ne hanno potuto usufruire. La cessione del quinto è un prestito personale non finalizzato all’acquisto di un bene o servizio e il suo nome è dovuto al fatto che per la restituzione viene impiegato il 20% dello stipendio come trattenuta massima, cioè vale a dire la quinta parte della retribuzione mensile.
Da chi può essere richiesto
Questo tipo di prestito può essere richiesto da dipendenti pubblici e privati, oltre che da pensionati. Queste categorie devono dimostrare di essere in possesso di determinati requisiti individuabili in un contratto a tempo indeterminato, cittadinanza italiana, maggiore età e situazione finanziaria personale sulla quale non incidano prestiti simili. Il prestito può essere richiesto anche da coloro che sono in possesso di un contratto a tempo determinato a patto che il prestito possa essere rimborsato nei termini di validità del contratto stesso. Per questo tipo di prestito anche il datore di lavoro deve dimostrare di avere determinati requisiti di stabilità economica e un numero di dipendenti superiori a 16. Se per il pubblico il problema è di scarsa rilevanza per ovvi motivi, nel privato è chiaro che non tutti possono rientrare nei vincoli posti da questo tipo di prestito.
Per quanto riguarda l’aspetto della garanzia sul prestito, di fatto è garantito dal Tfr del lavoratore anche se è necessaria un’assicurazione obbligatoria che tuteli dalla morte e dalla perdita dell’impiego per coprire l’eccedenza di prestito sul Tfr. La garanzia per i pensionati è la pensione stessa. Il Tfr incide anche sulla cifra massima erogabile; per cui maggiori saranno gli anni di servizio ed il Tfr e maggiore potrà essere la cifra richiedibile. Nel periodo del prestito, che non può superare i 120 mesi, non si possono richiedere anticipi sul Tfr.
Come si richiede
Per richiedere un prestito con la formula della cessione del quinto è necessario fornire documenti specifici che possono differire se si è dipendenti pubblici, privati o pensionati. I dipendenti privati devono fornire, oltre alla documentazione anagrafica e personale, l’ultima busta paga, il certificato di stipendio, la retribuzione annua e mensile netta e lorda, il Tfr maturato ed eventuali ulteriori trattenute in busta. I dipendenti pubblici invece possono contare su un sistema leggermente più snello e rapido poiché il datore di lavoro, essendo lo stato, supera i requisiti minimi richiesti per cui oltre la documentazione personale bisognerà fornire un documento che attesti l’inquadramento della posizione lavorativa e reddituale. I pensionati devono essere in possesso di un cedolino della pensione e un certificato di stipendio o di pensione rilasciato dall’INPS o dall’ente che eroga la pensione.
Per quanto riguarda il pagamento del prestito è necessario firmare un’autorizzazione al nostro datore di lavoro che consente la trattenuta del quinto dello stipendio in modo automatico così come previsto dai vincoli per l’erogazione del prestito. La rata trattenuta è versata alla banca o all’ente creditore mensilmente come stabilito dalla normativa e dal contratto con la banca stessa. Le condizioni economiche che gravano sul prestito sono variabili e collegate ai tassi applicati dall’istituto che concede il prestito e sono identiche a quelle di un qualsiasi altro prodotto finanziario. La penale in caso di estinzione anticipata di solito è nell’ordine dell’1%.
Rispetto ad un normale prestito la cessione del quinto può essere richiesta anche da protestati e cattivi pagatori in virtù del fatto che il prestito è garantito dal proprio Tfr e dall’assicurazione obbligatoria. Per i motivi sopraelencati questa modalità di accesso al credito è resa più snella proprio dalle garanzie in essere e per ciò erogato con un certa facilità ed in tempi relativamente brevi rispetto ad un normale prestito.