Il drawdown è uno dei possibili scenari che si possono presentare nel mondo del trading. È un rischio concreto che può mettere a serio repentaglio i profitti che siamo in grado di ricavare nella compravendita azionaria e non solo. Per questo motivo è importante conoscerlo, saperlo riconoscere e, soprattutto, evitarlo o quantomeno cercare di minimizzare i danni. Ecco tutto quello che bisogna sapere su cos’è il drawdown nel trading e perché è così importante.
Che cos’è il drawdown nel trading?
Quando si parla di drawdown di trading si fa riferimento, in parole molto semplici, alla differenza tra il momento in cui un conto (o un titolo) si trova al suo massimo e al suo minimo all’interno di un determinato intervallo di tempo. Ciò significa che, anche in caso di frequenti rialzi e ribassi e andamenti a zig zag, in ogni caso il drawdown sarà rappresentato dai valori massimi storici raggiunti.
Si differenzia dalla perdita in quanto indica esclusivamente un movimento che da un picco si muove verso il basso, mentre invece la perdita consiste in una variazione negativa relativa al capitale di partenza.
Il drawdown parte quindi dal primissimo movimento contrario, e viene “soppiantato” solo nel momento in cui il valore del primo ribasso viene superato da un ribasso più critico. Per la sua definizione è necessario quindi prendere in esame un determinato lasso di tempo, che può sia comprendere tutta la storia del titolo che solo una frazione o uno specifico lasso di tempo preso. Nel caso in cui si prenda in considerazione solo uno specifico intervallo di tempo, si parla di drawdown relativo e si esprime in percentuale.
Per calcolare il drawdown percentuale si può utilizzare una semplice formula matematica:
Drawdown (DD)% = ((Pmax – Pmin) / Pmax)) * 100
in cui Pmin sta per il minimo storico (trough) e Pmax per il massimo storico (peak).
Di conseguenza, si configura l’esistenza di un periodo di tempo necessario affinché il valore risalga e compensi quindi le perdite causate dal drawdown. Questo lasso di tempo è detto “recovery window” (finestra di recupero).
L’importanza del drawdown nel trading
Diventa importante prendere in considerazione il fattore drawdown nel momento in cui si vuole calcolare il rischio. I rischi legati alla volatilità sono infatti assolutamente inevitabili, ma non per questo non si possono cercare di prevedere o comunque sia arginare. Nella gestione del rischio il drawdown assume particolare importanza in quanto devono essere previsti e, quando si verificano, gestiti nel miglior modo possibile per non tradursi in perdite nel portafoglio.
Nel trading, infatti, ai costi necessari per generare un profitto si aggiungono i rischi, tra cui quello di drawdown. Ciononostante, si possono salvaguardare i profitti anche in caso di perdite e cali. L’aspetto fondamentale che caratterizza un buon investitore è il modo in cui gestisce questa situazione di svantaggio sia prima che durante il calo. Per questo motivo, non potendo evitare con certezza questo tipo di rischio, è basilare prendere in considerazione la percentuale di rischio drawdown e contestualizzarlo.
Come contrastare questo rischio?
Una soluzione può essere quella di diversificare il più possibile il proprio portafoglio, puntando su settori diversi e cercando di ridurre l’impatto globale sul valore del portafoglio in caso di drawdown di uno o più titoli. Nel caso delle monete virtuali, si preferirà cercare di bilanciare le monete stabilite. In ogni caso è imprescindibile stabilire a priori quel è il massimo drawdown cui siamo disposti a fare fronte prima di investire, ovvero comprendere e riconoscere qual è la nostra propensione e tolleranza al rischio.
Calcolare quanto vogliamo rischiare, la percentuale di rischio drawdown e la relativa finestra di recupero, stabilire una strategia in caso di avvicinamento della soglia di tolleranza massima e diversificare il portafoglio per bilanciare perdite e profitti. Questi sono i consigli degli investitori più esperti.