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P&L: che cosa sta ad indicare questa sigla? Come comprendere i costi e i ricavi

Quando ci si trova alle prese con la determinazione dei profitti di un conto economico sulla base di un determinato periodo di tempo, si usa la valutazione tramite P&L. Valutare i costi e i ricavi è un passaggio fondamentale sia per determinare l’entità dei profitti, sia per fare delle proiezioni future, sia in termini di budget che in termini di forecast. Ma che cosa indica la sigla P&L? Come comprendere in modo semplice e intuitivo quali sono i costi e i ricavi di un conto economico?

Sigla P&L: cosa significa e come si usa

Ogni conto economico presenta in modo dettagliato, preciso e in ordine cronologico una lista relativa a un determinato periodo di tempo in cui è possibile studiare i costi e i ricavi legati a un’attività. In inglese, costi e ricavi si traducono in “profit” e “loss”. Da qui quindi la dicitura “Profit & Loss“, col tempo abbreviata semplicemente con la sigla P&L.

Analizzare e comprendere i costi e i ricavi di un’attività, come già accennato, costituisce la base sulla quale costruire, organizzare, progettare e decidere quali azioni intraprendere per il futuro dell’attività. Tramite i dati ricavati è infatti possibile stabilire quelli che sono stati i risultati ottenuti in un certo lasso di tempo. I periodi presi in considerazione possono essere diversi: su base bimestrale trimestrale, semestrale, dall’apertura dell’attività fino al momento attuale. Per alcune attività può essere invece importante esaminare il rendimento stagionale.

In base a quanto ottenuto dall’analisi dei costi e dei ricavi si possono formulare dei forecast, ovvero dei bilanci che tengano conto di più variabili e relativi all’anno in corso. Allo stesso modo, possono essere stabiliti dei budget per l’anno successivo, e così via. Il conto economico legato all’attività permette già di fare una prima e superficiale analisi dei P&L. Qui, come già accennato, troviamo infatti le vendite, le spese e quindi i profitti che l’attività è in grado di generare.

All’interno dell’organizzazione aziendale, però, è importante tenere in considerazione più fattori. Tra questi possiamo trovare, per esempio, i trend rispetto al passato. Capire l’andamento e il rendimento nel corso del tempo o, ad esempio, successivamente all’introduzione di particolari modifiche o cambi di rotta può essere utile per comprendere se si è trattato di decisioni vincenti o meno. Ciò permette di avere una visione più chiara dei punti di forza e di quelli di debolezza su cui lavorare.

Come analizzare costi e ricavi

Ad ogni modo, calcolare il P&L, ovvero i costi e i ricavi di un conto economico, può risultare piuttosto semplice all’atto superficiale. È infatti sufficiente sommare tutti i ricavi relativi al periodo preso in esame e a questi sottrarre la somma delle spese dalle attività operativa e non operative. Questo procedimento, utilizzato tanto nella contabilità che nella finanza aziendale, costituisce una relazione finanziaria, o bilancio. Nel caso delle società pubbliche il bilancio deve necessariamente essere certificato. Ciò significa che il bilancio finale deve essere revisionato da un ente contabile indipendente che ne deve garantire la correttezza.

In ogni caso, in un’analisi P&L generalmente sono presenti le seguenti categorie di dati:

  • Entrate derivanti dalle vendite di beni o dalla fornitura di servizi
  • Costo diretto a fronte della produzione di beni e servizi, comprensivo del costo del materiale, del lavoro e delle spese connesse
  • Spese amministrative e generali, ovvero quelle che non rientrano nella produzione. Ne fanno parte stipendi, bonus, marketing, contabilità, affitto, pubblicità, viaggi, ecc.
  • Interessi passivi, che si sostanziano nei costi sostenuti nei confronti dell’istituto di credito nel caso di erogazione di prestiti, mutui o finanziamenti
  • Imposte sul reddito, ovvero quelle applicabili sulla capacità di produrre reddito
  • Utile netto, consistente nel valore dell’incasso al netto di costi e tasse