La storia dei Bitcoin è costellata di momenti sensazionali, sia in positivo che in negativo. Ciò che è accaduto nel corso del 2016, però, ha dato un metro di paragone per gli eventi futuri. Chi si occupa del mining di bitcoin sa che al termine del processo di elaborazione delle transazioni si viene ricompensati con un premio in valuta virtuale. Per regolare la produzione di tale moneta, e quindi il suo valore, possono essere decisi interventi di halving, ovvero di dimezzamento del mining. Ecco cosa accadde durante l’halving bitcoin del 2016 e perché.
Che cos’è l’halving di bitcoin?
Prima di riepilogare gli eventi che hanno portato al dimezzamento del valore dei bitcoin nel 2016 (detto appunto halving bitcoin 2016), vale la pena ricordare cosa si intende quando si parla di halving. Come sappiamo, alla base della “produzione” di bitcoin c’è il mining, ovvero l'”estrazione”. I complessi processi di crittografia portati avanti da potenti computer fruttano ai miner delle ricompense in criptovalute.
Durante i periodi di halving il valore della ricompensa ricevuta per il mining di bitcoin è dimezzato. Di conseguenza la quantità di monete virtuali immesse nel mercato diminuisce, portando a un successivo aumento del valore. Il meccanismo dell’halving è necessario per bilanciare la produzione di Bitcoin, che in caso contrario arriverebbero velocemente al limite di produzione. Secondo il creatore e fondatore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, il limite si avrà una volta raggiunti i 21 milioni di monete virtuali emesse.
Lo scopo dell’halving di bitcoin (2012, 2016 e 2020) è quindi quello di regolare la domanda e l’offerta. Se l’offerta diminuisce, la domanda aumenta. Di conseguenza, anche il valore di questa moneta virtuale subisce un significativo rialzo, proteggendola da fenomeni inflazionistici.
Halving bitcoin 2016: cosa accadde?
Halving in inglese significa letteralmente dimezzare, ed è esattamente quanto accaduto alla moneta virtuale nel 2016. Non era la prima volta che succedeva: già il 28 novembre del 2012 (primo halving bitcoin) per il blocco 210000 si era passati al mining di 50 Bitcoin ogni 10 minuti a 25 bitcoin ogni 10 minuti. Il 9 luglio del 2016 per il mining del blocco 420000 la ricompensa fu di 12,5 BTC, per un incasso totale di 13.07569681 BTC contando le fee pari a 0,57569681 BTC.
L’halving era stato già annunciato, quindi non ci furono particolari ripercussioni dal punto di vista tecnico. Ciò che acquisì rilievo furono le variazioni nel valore dei bitcoin nei mesi mesi successivi. Nei giorni immediatamente successivi al 9 luglio del 2016 il block time aumentò da 9 a 11 minuti, ma ciò non sembrò comportare grossi problemi. Andando avanti con le settimane si assistette a un temporaneo calo dell’hashrate (unità di misura della potenza con cui è elaborata la rete Bitcoin) pari al 23%.
Per quanto riguarda il valore dei bitcoin in quel periodo, prima del secondo halving (aprile 2016) si aggirava sui 430 dollari. Il 18 giugno (tre settimane prima del secondo halving bitcoin) arrivò a quota 770 dollari, scendendo a 620 il 7 luglio e restando più o meno costante fino a inizio settembre. Dal 4 settembre in poi, lentamente, il valore salì fino a sfiorare il massimo storico, arrivando a 1.100 nel gennaio 2017.
Halving Bitcoin 2020 e prossimi halving
Il terzo halving bitcoin si è verificato lo scorso 11 maggio 2020, con il mining del blocco 630.000. La ricompensa è passata da 12,5 a 6,25 per blocco risolto. Si è passati da 1800 a 900 BTC al giorno, facendo abbassare il tasso di inflazione dal 3,5% al 2%. Per quanto riguarda i prezzi, questi come prevedibile sono aumentati a fronte di una domanda rimasta invariata, registrando nel corso del 2020 una crescita del +305%.
Nel 2021 il valore dei bitcoin ha raggiunto il suo massimo storico: 58.332,36 dollari. In ogni caso, per il futuro sappiamo che i prossimi halving avverranno ogni quattro anni: nel 2024, nel 2028 e nel 2032. Queste sono le date previste in cui si arriverà all’estrazione di 210.000 blocchi.