Le aliquote contributive dell’INPS possono variare annualmente a seconda di alcuni fattori. Ma quali erano quelle del 2015? Si possono ancora trovare? E dove? Per saperne di più si può continuare a leggere questa pagina.
Come funziona l’aliquota contributiva
L’aliquota contributiva è la percentuale della retribuzione annua percepita, per determinare la quota di contributi previdenziali. Essa può dipendere da numerosi elementi, tra cui la tipologia del lavoro, l’attività svolta in un’azienda, le dimensioni della società per cui si lavoro, la configurazione giuridica di un’azienda, la qualifica del lavoratore ed il fondo previdenziale d’iscrizione del lavoratore.
Tutti i contribuenti sono obbligati a pagarle, anche se esse possono cambiare a seconda del tipo di lavoro. Lo stesso vale per i titolari di borse di studi, dottorati ed assegni, a cui si applicano le stesse regole per gli iscritti alla Gestione Separata. I titolari di un’impresa e gli artigiani, poi, sono tenuti a versare i contributi propri e per i loro collaboratori e dipendenti. Se i redditi superano il minimale fissato annualmente, poi, bisogna calcolare ulteriori aliquote contributive. Le sanzioni per chi non paga queste aliquote, devono essere versate entro modalità di calcolo e termini stabilite dalla legge.
Come per altre imposte, anche le aliquote INPS vanno pagate tramite il modello F24, dai titolari di partite IVA e non, ed il codice tributo che si usa è il 7300, da inserire nella sezione dedicata all’Erario.
Le aliquote del 2015
E’ ancora possibile, online, trovare le aliquote del 2015. Nel suddetto anno erano state incrementate di 1,3 punti, fino a raggiungere il 24 %. Per le gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti, ammontavano al 22,65 % per gli artigiani a del 22,74% per i commercianti.
Per i lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, l’aliquota contributiva previdenziale aumentò dal 27 al 30 %, con l’aggiunta dello 0,72 % per le prestazioni di maternità, malattia, congedo parentale ed ANF. I collaboratori a progetti, invece, hanno visto un aumento dell’aliquota dal 28 al 30 %, sempre con lo 0,72 % per l’assistenza. I soggetti iscritta ad un’altra gestione separata obbligatoria e i pensionati, invece, dovevano pagare un aliquota che andava dal 22 al 23,5 %.
A queste, di possono aggiungere le aliquote da versare alla Fondazione Enasarco entro il 20 del secondo mese successivo al trimestre di competenza, pari al 14,65 %. Anche per l’Enasarco, i contributi dovevano essere calcolati sulle provvigioni.