Per determinare l’importo da versare come IMU è necessario applicare una formula che prevede l’utilizzo di specifici coefficienti: questi moltiplicatori IMU cambiano in base alla tipologia di immobile. Scopriamo quali sono i coefficienti da applicare e cerchiamo di capire se esistono degli strumenti che permetto di effettuare il calcolo dell’imposta online.
Come effettuare il calcolo IMU: i passaggi del procedimento
Per calcolare l’IMU è necessario conoscere alcuni dati, ovvero la rendita catastale degli immobili, i moltiplicatori IMU e le aliquote stabilite dal Comune. Il procedimento prevede i seguenti passaggi:
- innanzi tutto si rivaluta del 5% la rendita catastale; per farlo bisogna semplicemente fare: rendita catastale + (rendita catastale x 0,05);
- a questo punto, per calcolare la base imponibile bisogna moltiplicare la rendita catastale rivalutata per il coefficiente relativo a quella determinata tipologia di immobile (più avanti elencheremo tutti i moltiplicatori IMU);
- sul valore ottenuto viene applicata l’aliquota IMU: quella base è pari allo 0,86%, ma i Comuni hanno la possibilità di variarla entro certi limiti (la legge prevede una maggiorazione massima fino all’1,14%);
- ultimo passaggio: l’importo totale dell’imposta deve essere diviso per due, visto che l’IMU si paga in due rate, con scadenze fissate al 16 giugno per l’acconto e al 16 dicembre per il saldo.
I moltiplicatori IMU delle varie tipologie di immobile
Vediamo ora quali sono questi famosi coefficienti. Esistono otto (in realtà nove, come vedremo) moltiplicatori IMU da applicare in base alla categoria catastale in cui rientra l’immobile:
- per le categorie catastali da A/1 a A/11 (abitazioni) il coefficiente da applicare è 160;
- per la categoria catastale A/10 (uffici e studi privati) il coefficiente da applicare è 80;
- per le categorie catastali da B/1 a B/8 (collegi, caserme, case di cura, scuole, biblioteche, cappelle ed oratori…) il coefficiente da applicare è 140;
- per la categoria catastale C/1 (botteghe e negozi) il coefficiente da applicare è 55;
- per le categorie catastali C/2, C/6 e C/7 (magazzini, stalle, rimesse, tettoie) il coefficiente da applicare è 160;
- per le categorie catastali C/3, C/4 e C/5 (laboratori per arti e mestieri, fabbricati per esercizi sportivi e stabilimenti balneari e di acque curative) il coefficiente da applicare è 140;
- per le categorie catastali da D/1 a D/10 (opifici, alberghi e pensioni, teatri e cinema, case di cura e ospedali con fine di lucro, fabbricati per esercizi sportivi con fine di lucro, edifici galleggianti e sospesi, fabbricati per funzioni produttive legate all’attività agricola) il coefficiente da applicare è 160;
- per la categoria catastale D/5 (istituti di credito, assicurativi e di cambio)) il coefficiente da applicare è 80.
C’è poi da fare un discorso a parte per quanto riguarda i terreni agricoli. In questo caso la base imponibile viene calcolata rivalutando il reddito dominicale del 25% e poi applicando il coefficiente 135.
Calcolo online dell’imposta
La formula da applicare non sembra particolarmente complicata, eppure il calcolo dell’importo da pagare non è così semplice, soprattutto se aggiungiamo una pericolosa variabile come la paura di sbagliare. Per fare il calcolo in modo rapido è possibile sfruttare gli strumenti messi a disposizione da diversi siti (tra cui quelli di Amministrazioni Comunali e Riscotel): il funzionamento è molto intuitivo. Bisogna indicare il comune in cui si trova l’immobile, selezionare la tipologia di immobile, inserire la rendita catastale e specificare la quota ed i mesi di possesso; molti simulatori inseriscono automaticamente le aliquote ed i moltiplicatori in base al Comune ed alla tipologia di immobile segnalati dall’utente.